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cronaca

La Cina è atterrata sul lato nascosto della Luna

La Cina è di nuovo sulla Luna con una missione robotica, la Chang’e 6, con l’obiettivo di riportare per la prima volta sulla Terra campioni dal lato nascosto della Luna, ancora poco noto e molto interessante sia dal punto di vista scientifico sia come sede di future basi umane.

Ieri lunedì 3 giugno la missione cinese ha toccato il suolo nel cratere Apollo, che si trova nel bacino Polo Sud-Aitken, dal diametro di circa 2.500 chilometri e generato dall’impatto di un meteorite. Dovrebbe riportare 2 kg di rocce e suolo lunari dal lato nascosto.

 

È la sesta volta che la Cina tocca il suolo lunare in 17 anni, ossia da quando la sua prima missione Chang’e 1 si è posata sulla Luna nell’ottobre 2007. È anche uno dei cinque Paesi che hanno al loro attivo un allunaggio, dopo Stati Uniti, Russia, India e Giappone. A questi si è aggiunto nel febbraio 2024 il primo lander lanciato da un’azienda privata, l’Odysseus dell’azienda texana Intuitive Machine. La missione Chang’e 6 segna anche una nuova tappa del programma spaziale cinese, che prevede altre due missioni robotiche nel 2026 e nel 2028 e la prima missione con un equipaggio entro il 2030.

Dopo essere stata la prima a raggiungere il lato nascosto della Luna alla fine del 2018, con la missione Chang’e 4 e il satellite Queqiao che le ha dato la possibilità di comunicare da quell’emisfero lunare, la Cina adesso si prepara a raccogliere campioni del suolo in quest’area poco esplorata. A permettere le comunicazioni con la Terra è il satellite Queqiao-2, lanciato a marzo 2024, grazie alla sua antenna parabolica dal diametro di 4,2 metri.

 

Lanciata il 3 maggio 2024, la missione Chang’e 6 prevede una durata complessiva di 53 giorni. Di conseguenza è di due giorni il tempo utile per raccogliere i campioni lunari, almeno due chili secondo i programmi dell’agenzia spaziale cinese Cnsa. Mentre un braccio robotico raccoglierà i campioni sulla superficie, una trivella perforerà il suolo lunare fino alla profondità di due metri. Quindi il modulo di risalita li trasporterà fino al modulo di rientro che si trova nell’orbita lunare e che li porterà sulla Terra, dove il rientro è previsto intorno al 25 giugno.

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