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economia

Online quasi mille siti di notizie inaffidabili generate dall’Ai Gen

Online ci sono quasi mille siti di notizie e informazioni inaffidabili generate dall’intelligenza artificiale in 16 lingue, anche in italiano, che operano con poca o nessuna supervisione umana.

Sono i dati aggiornati di NewsGuard, l’organizzazione che monitora la disinformazione online, che negli Stati Uniti ha anche accertato il sorpasso, nell’ambito dell’informazione locale, dei siti fake rispetto a quelli tradizionali: sono 1.265 contro 1213.

Dai siti di notizie inaffidabili generati dall’IA che operano con poca o nessuna supervisione umana, fino ad arrivare alle immagini prodotte da software basati su questa tecnologia: la diffusione di strumenti che sfruttano l’intelligenza artificiale generativa ha rappresentato un’autentica manna per le cosiddette ‘content farm’ e per i diffusori di misinformazione.

Ad oggi, il team di NewsGuard ha identificato 957  siti di notizie e informazioni inaffidabili generate dall’intelligenza artificiale, denominati “UAIN” (dall’inglese “Unreliable AI-generated News”), in 16 lingue: arabo, cinese, ceco, coreano, francese, indonesiano, inglese, italiano, olandese, portoghese, russo, spagnolo, tagalog, tedesco, thailandese e turco.

Questi siti hanno solitamente nomi generici – come iBusiness Day, Ireland Top News e Daily Time Update – che agli occhi di un lettore comune potrebbero sembrare quelli di siti di notizie legittimi. Eppure, tali fonti, anziché offrire contenuti giornalistici creati e curati in modo tradizionale, operano con poca o nessuna supervisione umana, e pubblicano articoli scritti in gran parte o interamente da bot. Questi siti hanno sfornato decine e in alcuni casi centinaia di articoli su vari argomenti, tra cui politica, tecnologia, intrattenimento e viaggi. Gli articoli talvolta contengono affermazioni false, come ad esempio bufale sulla morte di personaggi famosi ed eventi inventati o datati, presentati però come se fossero appena accaduti.

In molti casi, il modello di guadagno per questi siti è la pubblicità programmatica, in base alla quale l’industria della tecnologia pubblicitaria fornisce annunci pubblicitari senza tenere conto della natura o della qualità del sito. Di conseguenza, marchi rinomati stanno involontariamente sostenendo questi siti. Finché i brand non prenderanno provvedimenti per escludere le fonti non affidabili dalla lista di quelle autorizzate a pubblicare i loro annunci, le loro pubblicità continueranno a comparire su questo tipo di siti, creando un incentivo economico per il loro sviluppo su ampia scala.

Qui sotto tre numeri per inquadrare il problema. 

167

Informazione locale fake. NewsGuard ha anche identificato una rete di 167 siti di notizie che si spacciano per organi di informazione locali ma hanno legami con la Russia, pubblicano affermazioni false o palesemente fuorvianti sulla guerra in Ucraina e utilizzano prevalentemente l’intelligenza artificiale per generare contenuti.

59%

Chi ha paura delle fake news? Secondo il l Digital News Report 2024 dell’Istituto Reuters sei persone su 10 (il 59%, +3% su anno) sono allarmate dal non riuscire a distinguere online i contenuti affidabili da quelli inaffidabili, soprattutto su piattaforme come TikTok e X, l’ex Twitter.

23%

Sei favorevole al’uso dell’Ai per scrivere le news? Sempre secondo il Digital News Report di Reuters solo il 23% negli Usa e il 15% in Europa è favorevole alla scrittura di notizie prevalentemente con l’IA e la supervisione umana; più disponibilità a notizie scritte dai giornalisti con un aiuto dell’intelligenza artificiale generativa: favorevole il 42% in Usa e il 33% in Europa

Per avere più informazioni sui dataset di NewsGuard per le piattaforme IA, clicca qui. NewsGuard si occupa delle narrazioni di misinformazione generate dall’IA e di tutte le tendenze su questo tema nei suoi Misinformation Risk Briefing settimanali e nella sua newsletter Reality Check su Substack.