Come modo per misurare la mezz’età non è dei più esaltanti. Lo scriviamo subito per mettere le mani avanti. Ma un corollario statistico della crisi di mezz’età è quello di cominciare a contare quanti sono più giovani e quanti più vecchi. Esattamente come ha fatto Nathan Yau nel suo blog Flowing Data
Come si vede sopra nel grafico rispetto alla mia età il 70% sono più giovani, e solo il 26% sono più vecchi. La scelta del “solo” la dice lunga sui benefici di questi dati sul benessere psicologico. Anche perché mano mano che si invecchia, la sensazione è che tutti intorno a te stanno diventando più giovani. E’ una sensazione statistica, nel senso che il percepito è superiore del dato reale. Va detto però che la percentuale potrebbe essere non corretta, nel senso che non è normalizzata per il Pianeta Terra. Infatti il dataset è quello dell’American Community Survey, e quindi prende in considerazione solo 300 milioni di cittadini statunitensi. Quindi parliamo di occidente, con una speranza di vita importante. Mentre non si ragiona per esempio su Paesi in via di sviluppo con una età più bassa e una curva demografica spostata più sinistra. In questo caso la percentuale sarebbe stata ancora più bassa alla voce “persone più vecchie di te”.
Ad ogni modo, visti dall’alto questi dati ci dicono che negli Stati Uniti nel 2022 il punto di svolta cade a cavallo tra i 38 e i 39 anni. Per i maschi. Le donne tendono a vivere più a lungo, e quindi il cambiamento avviene più tardi.
MathGamesAndWeirdThings è una nuova rubrica dove si parla appunto di matematica, giochi e cose strane. Sempre con i dati e a volte con le neuroscienze
Per approfondire.
Quando inizia la crisi di mezza età?