L’indagine Aspetti della Vita Quotidiana di Istat rileva la soddisfazione per le condizioni di vita dei cittadini attraverso una pluralità di indicatori. La soddisfazione per la vita nel suo complesso è uno degli indicatori utilizzati per la valutazione del benessere soggettivo degli individui. Misura quanto gli individui sentano di vivere una vita conforme alle aspettative al di là delle contingenze momentanee. Oltre che nella sua dimensione generale, la soddisfazione delle persone viene rilevata anche per alcuni ambiti fondamentali della vita quotidiana quali le relazioni familiari e amicali, la salute, il tempo libero, il lavoro e la situazione economica. Per quest’ultima Istat rileva le valutazioni delle famiglie sulla loro situazione economica negli ultimi 12 mesi e il giudizio sull’adeguatezza delle risorse economiche di cui la famiglia dispone. La fiducia negli altri, invece, misura la qualità delle relazioni sociali tramite quesiti utilizzati anche a livello internazionale. L’arco temporale di osservazione di giudizi e valutazioni comprende i 12 mesi precedenti l’intervista.
Ciòpremesso gli italiani sono soddisfatti della loro vita? Se guardiamo alla sostanza, ebbene, quasi un italiano su due è soddisfatto della propria vita. Ma a noi non basta. Andiamo più nel profondo leggendo bene i numeri. Ne prendiamo tre numeri dal report come di consueto per sintetizzare quello che è accaduto.
68,1%
La quota di persone soddisfatta per il tempo libero. La soddisfazione per il tempo libero tra i 60-74enni cresce di 4,6 punti percentuali (dal 67,5% al 72,1%. Questo tipo di soddisfazione riguarda una porzione di popolazione più contenuta, se confrontata con gli aspetti della vita quotidiana finora considerati. In media si dichiara molto o abbastanza soddisfatto il 68,1% della popolazione. Rispetto al 2022 la quota di soddisfatti continua a crescere (+2,5 punti percentuali). La soddisfazione più elevata si riscontra nelle fasce d’età giovanili (14-24 anni, il 79,6%) e dopo i 60 anni (60-74 anni, il 72,1%), mentre è più bassa nella fase in cui la popolazione è più attiva nel mercato del lavoro (25-59 anni, il 64,8%). Discorso a parte per gli over75 che, pur avendo presumibilmente più tempo libero, non mostrano una soddisfazione (64,4%) superiore alla media.
48,7%
Gender gap della felicità? Nel 2023 gli uomini appaiono più soddisfatti per le personali condizioni di vita rispetto alle donne (48,7% contro il 44,8%). Gli uomini si dichiarano più soddisfatti delle donne del proprio tempo libero: il 70,2% dei primi si dichiara molto o abbastanza soddisfatto rispetto al 66,2% delle seconde. Una differenza in parte imputabile alle difformità di genere nelle entità dei carichi di lavoro domestico ed extradomestico e del lavoro di cura.
39,4%
Più vecchi più insoddisfatti. La soddisfazione per la vita cresce tra i 25-34enni , si passa dal 45,1% del 2022 all’attuale 48,6% (+3,5 punti percentuali). Più bassa poi la soddisfazione tra le persone con più di 75 anni (39,4%). In pratica. la soddisfazione diminuisce tendenzialmente con il progredire dell’età: la quota di molto soddisfatti è più elevata nella classe 14-19 anni (56,6%) fino a toccare il valore minimo del 39,4% tra le persone con 75 anni e più. Rispetto al 2022 la soddisfazione cresce nella classe 25-34 anni, la cui quota di molto soddisfatti per la vita sale dal 45,1% al 48,6% (+3,5 punti percentuali). Entrando nel merito, per quanto riguarda le relazioni familiari i più soddisfatti appaiono i giovanissimi tra i 14 e i 17 anni (91,9%); tra i 55 e i 59 anni la soddisfazione cala (86,9%), per poi risalire lievemente nelle fasi di vita successive (87,8% negli over 75).
59,4%
Felicità soldi e lavoro. Tra gli occupati incide la posizione professionale: dirigenti, imprenditori e liberi professionisti (54,5%), insieme ai quadri e agli impiegati (51,3%) dichiarano livelli di soddisfazione più alta rispetto agli operai (48,7%) e ai lavoratori in proprio (47,6%). Tra gli occupati l’80% esprime poi molta o abbastanza soddisfazione per il proprio lavoro. Il 59,4% della popolazione di età pari o superiore ai 14 anni si dichiara molto o abbastanza soddisfatto per la situazione economica. In alcune fasce di età l’aumento è molto più consistente, tra i 4 e i 5 punti percentuali: si tratta dei giovani tra i 20 e i 24 anni che raggiungono la quota del 60,8% e delle persone tra i 65 e i 74 anni che arrivano al 62,7%.
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