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cronaca

La piccola rivoluzione che ha portato la cucina vegetale a diventare una moda, anche in Italia

Anche in Italia negli ultimissimi anni abbiamo assistito a una piccola rivoluzione che ha portato la cucina vegetale a diventare una moda, anche in Italia. In soli 5 anni (e chi scrive la segue giornalmente da quando aprì il canale YouTube nel 2018) Carlotta Perego (Cucina Botanica), dopo un master in cucina vegetale, da sola ha inciso sensibilmente come mai nessun altro sul modo di percepire la cucina vegetale in Italia. Oltre a una audience in continua crescita Carlotta ha scritto tre libri, ha creato un burger vegetale venduto da una nota catena di fast-food, e da poco ha chiuso la prima eduzione di un programma di cucina in televisione, su FoodNetwork. Fino a 5 anni fa pochissimi in Italia parlavano di cucina vegetale e sicuramente non con l’audience che è riuscita a creare Cucina Botanica. Non a caso a tre anni dall’apertura Carlotta Perego è stata inserita nel 2021 nel novero dei giovani under 30 leader del futuro.

Ciò che emerge dalla letteratura scientifica è che seguire una dieta vegetariana e vegana in modo sano senza che manchi alcun apporto nutritivo è possibile, a patto che si tratti di una dieta ben costruita. I casi di malnutrizione e denutrizione documentati non sono dovuti all’assenza di prodotti di origine animale alla dieta, ma al non aver calibrato di conseguenza la propria dieta a base vegetale per garantire l’apporto di proteine, vitamine, grassi insaturi, calcio, necessari. È il fai da te il problema, come lo è anche nella dieta onnivora, seppur per altri aspetti.
Non a caso esistono esempi di ospedali  che hanno iniziato a introdurre regimi alimentari di questo tipo per i propri degenti.

Il fatto che oggi la cucina vegetale sia una moda è un bene. La quasi unicità di Cucina Botanica nel panorama del food blogging italiano è che ciò che Carlotta propone è in linea con ciò che la letteratura scientifica ci dice a proposito della cucina vegetale: mangiare vegetale o quasi sempre vegetale ci permette di vivere un numero maggiore di anni in buona salute. La Perego è fondatrice di Planter, il primo servizio in Italia in collaborazione con un medico nutrizionista – la dott.ssa Silvia Goggi – nato per supportare le persone nel passaggio verso un’alimentazione vegetale seguendo le linee guida   basate a loro volta sulle più recenti metanalisi della letteratura scientifica.

Come funziona Planter

Insomma, il messaggio da portare a casa è che è più importante che una dieta sia sana piuttosto che sia vegana a tutti i costi. Altrimenti detto: se non è equilibrata di nutrienti non garantirà tutti i benefici sperati. Planter si basa su un algoritmo progettato dalla dott.ssa Goggi sulla base delle più recenti linee guida sull’alimentazione vegetale, fornisce un piano alimentare giornaliero. Colazione pranzo e cena, con le ricette create da Carlotta Perego. Dal momento che ogni utente inserisce tutti i propri dati personali (età, sesso, altezza e livello di attività fisica), l’algoritmo fornisce anche i quantitativi suggeriti, svezzamento incluso. Praticamente ogni ricetta è automaticamente personalizzata, con la possibilità di una chat 24/7 con un team di nutrizionisti che fanno capo alla dott.ssa Goggi, specie in caso di persone con patologie sottostanti che necessitano di adeguamenti personali. “La app non intende sostituirsi al rapporto medico-paziente per la gestione di patologie o di percorsi nutrizionali o per cali di peso importanti, ma anzi è pensata come supporto che aiuti la compliance e la soddisfazione delle persone” precisa Goggi. “Quello che cerchiamo di fare con Planter è arrivare alle persone che non hanno un problema specifico che le spinge ad andare dal nutrizionista e che dunque non ci andrebbero, ma che per varie ragioni desiderano iniziare ad avvicinarsi a un regime alimentare sempre meno onnivoro e desiderano capire come bilanciare una possibile nuova dieta senza correre rischi“.

Settima e ultima puntata dell’inchiesta su cibo e scienza.

Per approfondire. 

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