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Il prossimo Michael Jordan arriverà dall’Europa? Parte 2

 

 

Nel grafico in alto , noi di Info Data, abbiamo deciso di ripercorrere tutta la storia dei vincitori del premio MVP (Most Valuable Player) della stagione regolare è un premio che, per quanto risulti un gradino sotto al vincere il titolo NBA, mette mediamente tutti d’accordo su quale sia il giocatore più forte del campionato.  Dalla sua introduzione nel campionato 1955/56, riportando la nazionalità degli atleti ed anche una metrica avanzata nominata Win Share / 48 che indica quante vittorie (di squadra) sono imputabili ad un giocatore, spalmandole sul minutaggio complessivo dei 48 minuti delle gare NBA, così che eventuali differenze relativa alla media della permanenza in campo possano essere maggiormente paragonabili.
La metrica in questione è osservabile anche grazie al gradiente di colore che vira dal giallo al verde acqua, al crescere del suo valore, mentre tutte le altre cifre di ogni MVP sono consultabili al passaggio del cursore che – in aggiunta – illumina anche altre stagioni in cui il giocatore in questione ha vinto il titolo di MVP, se pluri-premiato.

 

Guida la classifica con sei trofei Kareem Abdul-Jabbar con due doppiette (1971 e 1972 prima e 1976 e 1977 poi), mentre la seconda piazza è condivisa da Michael Jordan (a cui poi è stato intitolato il premio negli ultimi anni) e Bill Russell (primo a riuscire nella storica tripletta) con cinque nomine a testa.

A quota quattro troviamo invece Wilt Chamberlain (secondo a riuscire nell’impresa della tripletta dopo il rivale dei tempi, Russell, dal 1966 al 1968) e LeBron James che andò ad un niente dal diventare il primo giocatore in grado di vincerne cinque di fila ma nel 2011 venne premiato la straordinaria stagione di Derrick Rose (vincitore più giovane di sempre), spezzando quindi la prima doppietta (2009 e 2010) da quella che sarebbe seguita nel giro di tre anni (2012 e 2013).

Moses Malone, il già citato Nikola Jokic, Magic Johnson e Larry Bird (unica tripletta “secca” su tre anni) sono stati in grado di collezionare tre premi, mentre Giannis Antetokounmpo, Steph Curry, Tim Duncan, Karl Malone, Steve Nash e Bob Pettit hanno ricevuto questa onorificenza per due volte.

Al netto di quanti premi siano stati vinti, detto che comunque la lista dei vincitori presenta nomi di pura eccellenza, è ovvio che il tema di paragonare gli MVP tra di loro sia sempre dietro l’angolo perché, diciamocelo, a chi non piace fare un po’ di sano “bar” parlando appunto di quanto “questo è migliore di quello”.

Per questo motivo, abbiamo voluto riportare una metrica che ci permetta di valutare numericamente quanto ogni vincitore del titolo di MVP abbia contribuito al successo della propria squadra durante la stagione in cui è stato incoronato come giocatore più forte della lega o, per meglio dire, quello con valore “migliore”.

Tramite il Win Share sui 48 minuti, emerge uno scenario in cui – a colpo d’occhio –  negli ultimi anni si sono registrati valori mediamente più alti rispetto al passato (specialmente alla prima decade) anche se poi, sempre per tenere aperto il dibattito, è possibile notare come le due stagioni a valore di WS/48 sono andate in scena ad inizio degli anni ’70 grazie a Kareem Abdul-Jabbar che ha chiuso il campionato 1971/72 con un incredibile 0,340 a seguito di quello concluso l’anno prima con 0,326.

Curiosamente, la terza miglior performance in tal senso appartiene a LeBron James che nel 2012/13 ha fatto registrare un WS/48 pari a 0,322, giusto un millesimo meglio del miglior risultato conseguito da Michael Jordan (1990/91), così da poter aver un ennesimo argomento di discussione, come se non ne avessimo già abbastanza.

La prima puntata di due. 

Breve storia in numeri e grafici del MVP (Most Valuable Player) della Nba

 

Per approfondire.

Nba, chi sono i migliori giocatori dei playoff quest’anno?

Nba, chi è Nikola Jokic la stella serba dei Denver Nuggets? – Parte 1

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