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scienze

Come si misura l’obesità?

L’obesità è una emergenza sanitaria mondiale in costante crescita. Pare assurdo se consideriamo che il  9,06% degli esseri umani ha patito la fame 9.8% della popolazione.  Un recente rapporto evidenzia come, tra il 1990 e il 2022, i tassi di obesità negli adulti a livello mondiale siano più che triplicati, passando dal 5% a quasi il 16% della popolazione adulta globale.

 A livello mondiale le persone che convivono con l’obesità sono infatti circa un miliardo; si stima che nel 2035 saranno quasi 2 miliardi, ossia quasi un individuo su quattro. In Italia, secondo i dati dell’Italian Barometer Obesity Report, sono 6 milioni le persone obese, circa il 12% della popolazione adulta.

Più di 25 milioni di italiani (il 46% della popolazione) sono in eccesso di peso, di questi il 26,3% bambini e adolescenti (ovvero 2,2 milioni tra 3 e i 17 anni) con punte del 31,9% al Sud. Si tratta dunque della più grave “epidemia non infettiva” del terzo millennio, le cui proporzioni hanno portato nel 2000 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) a coniare il termine “Globesity”.

Quella sotto è una mappa e la classifica dei paesi con i più alti tassi di obesità adulta, misurati attraverso il calcolo dell’Indice di Massa Corporea (BMI), mostrano un quadro preoccupante. L’ha realizzata Visal Capitalist. Cosa emerge?

Le piccole nazioni insulari del Pacifico registrano alcune delle percentuali più elevate al mondo, accompagnate da alti tassi di malattie cardiovascolari e diabete. Un cambiamento nella dieta nel XX secolo, basata su alimenti importati e trasformati, è generalmente considerato la causa comune.

Egitto, Qatar e Stati Uniti: i giganti con un problema di peso

Egitto, Qatar e Stati Uniti sono gli unici paesi con una popolazione superiore al milione presenti in questa lista. Le cattive abitudini alimentari sono ancora una volta un fattore determinante, con alcune differenze culturali. In Egitto, l’alta inflazione alimentare ha spinto i residenti verso pasti a basso costo e ad alto contenuto calorico. Per combattere l’insicurezza alimentare, il governo sovvenziona pane, farina di frumento, zucchero e olio da cucina, molti dei quali sono ingredienti legati all’aumento di peso. In Qatar, un paese con uno dei PIL pro capite più alti al mondo, una predisposizione genetica all’obesità e stili di vita sedentari peggiorano l’impatto di diete ricche.

Negli Stati Uniti, le porzioni più grandi sono una delle tante ragioni citate per l’obesità dilagante tra adulti e bambini. Ad esempio, gli americani hanno mangiato il 20% in più di calorie nel 2000 rispetto al 1983. Consumano 195 libbre di carne all’anno rispetto alle 138 libbre del 1953. E il loro consumo di cereali è aumentato del 45% dal 1970.

Il BMI è un indicatore imperfetto

È importante notare che questo dataset si basa sui valori del BMI, che non tengono pienamente conto dei tipi di corpo con maggiore massa ossea e muscolare.

Per approfondire.

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