L’identificazione religiosa nella regione asiatica sta subendo notevoli cambiamenti: sempre più persone affermano di essere cresciute con un’identità religiosa diversa da quella che ora dicono di praticare.
Le percentuali di coloro che sono passati dalla loro educazione religiosa d’infanzia a qualche altra religione – o a nessuna religione.
L’istituto di ricerca americano Pew Research Center, che monitora il fenomeno religioso nel mondo ha pubblicato in questi giorni i risultati di un enorme sondaggio condotto su oltre 10.000 adulti nell’Asia orientale e nel vicino Vietnam. È emerso che un gran numero di adulti in tutta la regione – dal 27% a Taiwan al 61% a Hong Kong – afferma di “non seguire alcuna religione”. Eppure tra queste persone religiosamente non affiliate, la metà o più lasciano comunque offerte per gli antenati defunti. Almeno quattro su dieci affermano di “credere in Dio o in esseri invisibili” e un quarto o più dicono che le montagne, i fiumi o gli alberi hanno degli spiriti.
I ricercatori preferiscono utilizzare il termine “cambiamento” anziché “conversione” per indicare che il movimento va in tutte le direzioni, quindi anche verso una vita senza religione, e non implica necessariamente alcun rito o cerimonia formale. Inoltre, i tassi di cambiamento religioso si basano sul movimento tra le principali tradizioni religiose mondiali, non sul cambiamento all’interno di una tradizione. Ad esempio, il passaggio dal cristianesimo al buddismo viene contato, ma il passaggio dal cattolicesimo al protestantesimo o tra diversi rami dell’Islam no.
Dal sondaggio emerge che la fetta più cospicua del cambiamento è la disaffiliazione: molti asiatici orientali affermano di essere cresciuti in una religione durante la loro infanzia e ora non si identificano con nessuna. L’Asia orientale è un bacino d’analisi interessante perché i tassi di cambiamento religioso questa zona del mondo sono più alti di quelli misurati sempre dal Pew Research Center in altre aree del mondo. Un’indagine del 2017 condotta su 15 paesi dell’Europa occidentale – una regione in cui decenni di disaffiliazione hanno portato a una forte crescita del numero di persone non affiliate a livello religioso – non aveva trovato nessun paese in cui il tasso di cambiamento di religione superasse il 40%. Il più alto era quello di Paesi Bassi ed era del 36%. Negli Stati Uniti, secondo i dati raccolti nell’estate 2023, il 28% degli adulti non si identificava più con la tradizione religiosa in cui era cresciuto. Addirittura nella stragrande maggioranza delle località esaminate nell’Europa centrale e orientale, nella regione del Medio Oriente e del Nord Africa e in gran parte dell’Africa sub-sahariana – circa il 5% degli adulti o meno afferma di essere cresciuto con una religione mentre ora vi si sono allontanati. Pochissimi.
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