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tecnologia

In un database del Mit di Boston tutti i rischi legati all’intelligenza artificiale

Si chiama AI Risk Repository ed è un database con oltre 700 voci che racchiude i rischi legati all’impiego dell’intelligenza artificiale. A costruirlo sono stati i ricercatori del Mit di Boston, che hanno organizzato i problemi posti dall’AI in sette domini, che spaziano dalla disinformazione alla privacy fino all’utilizzo di un linguaggio tossico e discriminatorio da parte dei large language models, i modelli di intelligenza artificiale generativa il cui utilizzo si è diffuso negli ultimi mesi, e 23 sottodomini.


Un lavoro di collazione ritenuto importante dai ricercatori della prestigiosa università americana perché, come ha spiegato a TechCrunch il responsabile del progetto Peter Slattery, gli assessment dei rischi legati all’uso dell’AI «menzionavano in media solo il 34% dei 23 sottodomini che abbiamo identificato e circa il 25% ne individuava meno di uno su cinque. Nessun documento che abbiamo analizzato menzionava tutti i 23 sottodomini, il più comprensivo ne citava solo il 70%. Quando la letteratura scientifica è così frammentata, è corretto assumere che non siamo tutti allineati rispetto a questi rischi».

Di qui il tentativo di «analizzare e racchiudere i rischi legati all’AI in un database pubblicamente accessibile, completo ma ampliabile e categorizzato, che chiunque possa copiare ed utilizzare. E che terremo aggiornato nel tempo». L’idea è che questo database possa essere utilizzato da chi deve regolamentare l’uso dell’intelligenza artificiale, quindi in primo luogo dalla politica, per avere un quadro completo delle questioni sul tavolo e per conoscere quali siano i rischi emergenti.

Ma anche che possa risultare utile per il mondo accademico come punto di partenza per migliorare la classificazione proposta dal team di Slattery, così come identificare nuove aree di ricerca e, potenzialmente, elementi di rischio ancora non identificati. Per quanto riguarda invece le aziende che questi modelli basati sull’AI li sviluppano, il database è una risorsa per valutare i rischi ai quali si è esposti ed individuare di conseguenza delle strategie di mitigazione di questi ultimi.