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politica

Dall’inizio dell’anno almeno 37 giornalisti sono stati uccisi. La mapppa.

Reporter Senza Frontiere, o Reporters Sans Frontières, o Reporter Without Borders è un’organizzazione non governativa e no-profit che promuove e difende la libertà di informazione e la libertà di stampa. L’organizzazione ha sede principale a Parigi ed ha lo status di consulente delle Nazioni Unite.

Il 30 agosto si è celebrata la Giornata internazionale delle vittime di sparizioni forzate, un fenomeno che implica l’arresto o il rapimento di una persona da parte dello Stato o su suo mandato, seguito dal rifiuto delle stesse autorità di riconoscerne la responsabilità. Questo meccanismo viene utilizzato per silenziare l’opposizione e diffondere il terrore tra la popolazione.

Secondo la Dichiarazione sulla protezione di tutte le persone dalle sparizioni forzate, proclamata dall’Assemblea Generale nella risoluzione 47/133 del 18 dicembre 1992 come un insieme di principi per tutti gli Stati, si verifica una sparizione forzata quando:

degli individui vengono arrestati, detenuti o rapiti contro la loro volontà o altrimenti privati della loro libertà, per mano di funzionari di diverso livello di un Governo, o da gruppi organizzati o individui privati che agiscono per conto di quest’ultimo, o con il sostegno, diretto o indiretto, del Governo in questione, seguite da un rifiuto di rivelare il destino o il luogo in cui si trovano le persone in questione o da un rifiuto di riconoscere la privazione della loro libertà, il che colloca tali persone al di fuori della protezione della legge.”

Un’analisi specifica pubblicata su Statista a cui dobbiamo la mappa che vedete sopra rivela che negli ultimi 24 anni almeno 217 operatori dei media sono scomparsi in circostanze simili. Secondo il database di Reporter Senza Frontiere (RSF), queste sparizioni comprendono sia le vittime di sparizioni forzate da parte dello Stato sia quelle ad opera di gruppi non statali.

Il Messico è il Paese con il maggior numero di operatori dei media scomparsi in questo periodo, con un totale di 37 casi, di cui 31 ancora classificati come “casi in corso”. Secondo RSF, tra il 2000 e il 2024, altri 152 giornalisti sono stati uccisi in Messico, inclusi tre nel 2024.

Con 35 casi, la Siria si posiziona al secondo posto per numero di giornalisti scomparsi a livello globale tra il 2000 e il 2024. La maggior parte di queste sparizioni (26) è avvenuta tra il 2011 e il 2014, con cinque casi registrati fino al 2019. Stime della Rete siriana per i diritti umani indicano che almeno 65.000 persone sono state vittime di sparizioni forzate in Siria dal 2011.

Commentando il fenomeno globale delle sparizioni forzate, il segretario generale di RSF, Christophe Deloire, ha dichiarato: “La Cina ha inventato le ‘vacanze forzate’, la Siria ha sviluppato le sparizioni di massa e l’Africa ha copiato il Sud America, che tristemente ha fatto da apripista alle sparizioni forzate.”

Anziché diminuire, questa pratica barbarica si sta diversificando, diffondendosi in tutto il mondo e facendo sempre più vittime tra giornalisti e blogger ogni anno. Deploriamo l’impunità di cui godono solitamente gli autori di questi crimini e la mancanza di impegno da parte dei governi democratici per porre fine a questa situazione.”

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