Ad affermarlo sono i dati raccolti e diffusi dall’Agenzia europea per l’ambiente (EEA), dati che fanno riferimento alla concentrazione di particolato fine, ovvero di Pm 2,5. Si tratta di quelle polveri le cui elevate concentrazioni sono state individuate come cancerogene. Nel 2008 l’Unione europea ha imposto come valore massimo consentito una concentrazione annuale pari a 25 µg/m³.
Un valore che nel biennio 2022/2023, periodo al quale fanno riferimento i dati EEA, è stato superato solo nella città croata di Slavonski Brod, dove la concentrazione ha raggiunto i 26,4 microgrammi per metro cubo. Più in generale, la qualità dell’aria viene definita molto cattiva se la concentrazione è compresa tra i 20 ed i 25 µg/m³, cattiva se rimane nella fascia tra i 15 ed i 20. Affinché sia considerata buona, la concentrazione deve essere inferiore a 5.
Circostanza, quest’ultima, che riguarda appena una dozzina delle 368 città prese in considerazione nel dataset. Tra queste ci sono anche alcune capitali di paesi del Nord Europa, come Reykjavik in Islanda (3,9 µg/m³), Tallin in Estonia (4,4), Stoccolma in Svezia (4,6) e Helsinki in Finlandia (4,6). E l’Italia?
Detto che per visualizzare un singolo paese sulla mappa è possibile utilizzare il filtro posto nella parte bassa dell’infografica (in alto a sinistra per quanti leggessero da desk), e che le dimensioni dei punti fanno riferimento agli abitanti delle città rappresentate, la situazione nel nostro paese è tra le peggiori. Delle 61 città prese in considerazione, appena 5 si trovano nella fascia compresa tra i 5 ed i 10 µg/m³ annui. La migliore è Sassari, che nel periodo considerato si è fermata a 6,2.
Altre 29 città si trovano nella fascia compresa tra i 10 ed i 15 microgrammi per metro cubo l’anno, un intervallo che va dai 10,1 di Grosseto e Genova fino ai 14,9 di Trento. Ci sono poi 18 città nella fascia in cui l’EEA definisce la qualità dell’aria come cattiva, ovvero dove la concentrazione annua di Pm 2,5 oscilla tra i 15 ed i 20 µg/m³. In questo caso si va dai 15,2 di Terni fino ai 19,7 registrati a Milano e nell’hinterland.
Sono invece nove le città italiane nelle quali l’aria è molto cattiva, ovvero la concentrazione annua di particolato sottile si colloca tra i 20 ed i 25 microgrammi per metrocubo. In questa fascia si oscilla dai 20,7 di Treviso e Brescia ai 23,3 di Cremona. Città quest’ultima che, insieme a Vicenza (23), Padova (22,7), Venezia (22,6) e Piacenza (22,2) si trova nella top 10 delle città più inquinate d’Europa.