OpenAI ha appena chiuso un round di finanziamento record da 6,5 miliardi di dollari, con una valutazione dell’azienda guidata da Sam Altman che raggiunge i 157 miliardi di dollari. Questo round di finanziamenti valuta OpenAI circa 40 volte il suo fatturato dichiarato, una cifra senza precedenti.
L’accordo quasi raddoppia la valutazione di OpenAI rispetto agli 87 miliardi di dollari di meno di un anno fa, e a cinque volte il livello a cui gli investitori lo valutavano nell’aprile dello scorso anno. Ora ha un valore simile a quello di Uber o AT&T, per intenderci. Thrive Capital, Microsoft, Nvidia e SoftBank hanno partecipato all’operazione, mentre Apple si è ritirata.
Per Altman non c’è più possibilità di tornare indietro. Gli investitori del nuovo round avranno il diritto di ritirare i loro fondi se OpenAI non completerà la prevista conversione in una società a scopo di lucro. La strategia di espansione è chiara, ma non ha trovato consenso unanime all’interno di OpenAI, come dimostra l’addio di Mira Murati, l’ultima di una lunga serie. Come riportato oggi dal Financial Times, OpenAI ha anche chiesto agli investitori di non sostenere start-up concorrenti, come Anthropic e xAI di Elon Musk. Ora, su Altman grava la responsabilità e la missione di costruire il chatbot più potente, l’AGI (Artificial General Intelligence) che ha sempre promesso
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