Milton fa tremare la Florida. Con i suoi venti a 230 chilometri all’ora, l’uragano si avvicina pericolosamente e ha nel mirino Tampa Bay, area densamente popolata e in rapida crescita che è anche una delle più vulnerabili d’America alle inondazioni costiere. L’allerta è elevatissima: le autorità hanno chiesto a più di un milione di persone di evacuare e il presidente Joe Biden ha deciso di posticipare il suo viaggio in Germania e in Angola per monitorare gli sviluppi. Qui potete seguire la cronaca sul Sole 24 Ore.com
Qui sotto trovate i link e le risorse online del National Oceanic and Atmosfpheric Administration (Noaa) del dipartimento del commercio usa per seguire l’evoluzione dell’uragano da
Qui potete seguire in diretta l’andamento dell’uragano. In particolare la mappa dei venti.
Qui sotto invece le e immagini ad alta risoluzione sono fornite da satelliti meteorologici geostazionari stazionati permanentemente a più di 22.000 miglia sopra la Terra
L’intensità dei cicloni tropicali viene calcolata in base alla scala Saffir-Simpson, sistema ideato nel 1969 dai due scienziati Herbert Saffir e Robert Simpson. La scala è composta da 5 categorie in rapporto alla velocità del vento, fornendo così una misura empirica dei danni che possono essere provocati dal ciclone. Vengono considerati cicloni tropicali fenomeni in cui la velocità del vento supera 120 km/h. Al di sotto di tale valore i fenomeni vengono considerati tempeste o depressioni tropicali. Ecco come sono ripartite le diverse categorie:
Categoria 1: venti tra 118 e 153 km/h
Categoria 2: venti tra 154 e 177 km/h
Categoria 3: venti tra 178 e 209 km/h
Categoria 4: venti tra 210 e 240 km/h
Categoria 5: venti oltre i 250 km/h
100 anni di uragani e tempeste nel Nord Atlantico
Noi di Info Data abbiamo raccolto i dati provenienti dal NOAA, analizzando informazioni su tutti gli uragani e le tempeste tropicali che hanno colpito gli Stati Uniti dal 1900 al 2015. In totale le registrazioni sono state 1443, mentre il 2015 ha fatto segnare 12 tra uragani e tempeste. Nella grafica abbiamo cercato di raccontare in maniera visuale 100 anni di uragani e tempeste nel Nord Atlantico.
Due anni fa l’uragano Dorian dovrebbe si è aggiunto alla breve lista di uragani di categoria 5 registrati negli ultimi 100 anni. Sono solo 30 infatti che hanno raggiunto venti superiori ai 250 km/h, otto dei quali negli anni Duemila. Gli uragani appartenenti a questa categoria rappresentano circa il 2% del totale delle registrazioni.
Allen, che attraversò l’Atlantico tra il 31 luglio e l’11 agosto del 1980, rimane l’uragano più forte mai registrato. Altri tre uragani degli anni Duemila si trovano nella top 10 di sempre. Si tratta di Wilma (2005, 184.1 mph, Rita (2005, 178.4 mph) e Felix (2007, 172.6 mph). Katrina, uno dei più celebri e dannosi uragani di sempre, il più grave uragano della storia degli Stati Uniti in termini di danni economici e uno dei più gravi per numero di morti, soffiò nel 2005 a 172.6 mph (circa 280 km/h), guadagnandosi la categoria 5 e provocando danni per 108 miliardi di dollari americani. Katrina si formò il 23 agosto, causando devastazioni lungo gli stati confinanti con il Golfo del Messico e degli Stati Uniti. Fu l’undicesima tempesta tropicale, terzo uragano maggiore e secondo uragano di categoria 5 della stagione degli uragani del 2005, un’annata segnata da 31 uragani (la cifra annuale massima mai registrata), dei quali e ben quattro di categoria 5.
Per quanto riguarda le stagionalità, il periodo che va da agosto a ottobre è stato nel corso degli anni il più colpito da calamità. Settembre è caratterizzato dal maggior numero di registrazioni, 586 dal 1900.
Hettie (1961), è l’uragano che mantenne la più alta velocità media durante il suo tragitto completo, 117.5 mph di media, superando Isabel (2003, 116.4 mph) e lo stesso Allen (1980, 113.4 mph).