Secondo il Global Innovation Index (GII) del 2024, elaborato dall’Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale (WIPO), ci sono importanti cambiamenti nella leadership globale relativamente all’innovazione, soprattutto per via della sfida mossa dalle economie emergenti nei confronti dei Paesi tradizionalmente identificati come pionieri del cambiamento tecnologico (e non solo).
Lo studio, trattato da noi della redazione di Info Data anche nelle precedenti edizioni, classifica 133 economie in base alle loro capacità d’innovazione e performance, guardando a sette pilastri che suddividono 78 indicatori, da cui si ricavano le medie complessive che costituiscono i punteggi per ogni Paese. I pilastri in questione attengono alle macroaree: conoscenza e risultati tecnici del Paese, capitale umano e ricerca, livelli di business sophistication (dove ricadono anche le collaborazioni con università e istituzioni), livelli di market sophistication, creatività di prodotto, infrastrutture (come l’accesso alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione), istituzioni (vista come qualità normativa e politiche per l’impresa).
Ma, in generale, cosa riesce a dirci lo studio, rispetto alle edizioni precedenti? Una nota di cambiamento riguarda gli overperformer dell’innovazione, ossia i Paesi che ottengono risultati superiori alle aspettative rispetto al loro livello di sviluppo. A riguardo, ottimi indicatori sono stati registrati per India, Moldavia e Vietnam. Seguono questo corso altre economie emergenti, dove si assiste a una tendenza continua di forti progressi. L’Indonesia, le Mauritius, l’Arabia Saudita, il Qatar e il Brasile sono i Paesi che hanno registrato i maggiori incrementi nel GII negli ultimi cinque anni, mentre Cina, India, Iran, Marocco, Filippine e Turchia sono i Paesi che hanno registrato i maggiori incrementi negli ultimi dieci anni.
Ma, guardando ai risultati dell’ultimo report, quali sono i Paesi più innovativi al mondo del 2024? Al primo posto, da ben 14 edizioni consecutive dello studio, troviamo la Svizzera. Il Paese elvetico si conferma come leader mondiale dell’innovazione, sul gradino più alto del podio sia per i risultati della conoscenza e della tecnologia, sia negli indici della creatività. Si posiziona, inoltre, tra i migliori cinque leaders mondiali per tutti gli altri pilastri del GII, ad eccezione delle infrastrutture (dove è arrivata settima). Seguono la Svezia e gli Stati Uniti, che mantengono le rispettive posizioni di secondo e terzo posto da due edizioni. Il Paese baltico si distingue per le infrastrutture, nella business sophistication, nella produzione di conoscenza e tecnologia (dove però è arrivata al secondo posto), nel capitale umano e, ancora, nella ricerca (al terzo). Gli Stati Uniti, invece, sono i migliori al mondo in nove dei 78 indicatori di innovazione delle GII 2024. Giocano un ruolo cruciale gli indici che includono la qualità delle università, l’impatto delle pubblicazioni scientifiche (H-index), la spesa per i software e la proprietà intellettuale.
E l’Italia? Il nostro Paese è al ventiseiesimo posto, dopo la Nuova Zelanda e prima di Cipro. Il risultato migliore lo troviamo nella creatività dei prodotti, dove raggiungiamo il diciottesimo posto su scala globale. Non male neanche i livelli di conoscenza tecnologica, mentre scendiamo nella classifica per via degli indicatori attinenti alle infrastrutture nostrane.
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Cosa misura il Global Innovation Index?