Il 2024 sarà ricordato come l’anno in cui Jannik Sinner ha conquistato la vetta del tennis mondiale, diventando il primo italiano nella storia a raggiungere il numero uno del ranking ATP.
A soli 23 anni, il talento di San Candido ha coronato un percorso di crescita straordinario, segnato da successi nei tornei più prestigiosi e una continuità di rendimento impressionante, con una tenuta mentale che poco ha da invidiare altri campioni del passato.
In un’epoca dominata da leggende come Djokovic e le nuove stelle del circuito, Sinner ha saputo imporsi con il suo stile di gioco elegante e potente, rappresentando l’emblema del futuro del tennis.
La sua ascesa non è solo un traguardo personale, ma un momento storico per lo sport italiano, capace di ispirare un’intera generazione di giovani atleti, culminato a livello nazionale con la vittoria della Coppa Davis a distanza di 46 anni dall’impresa di Panatta & co.
Ad un passo – sportivo – dalla fine del 2024, è tempo di bilanci e noi di InfoData abbiamo deciso di celebrare con un po’ di anticipo Jannik Sinner che chiuderà l’anno da numero uno dell’ATP, impresa non banale e riuscita a pochi atleti nella storia del tennis.
Con i numeri messi a disposizione da atptour.com (aggiornati a metà novembre), nel grafico che segue i 29 tennisti arrivati ad essere numero uno del mondo sono stati rappresentati in funzioni di tre metriche che riguardano l’obiettivo: massimo numero di settimane consecutive in vetta, il totale delle settimane in carriera e il numero di anni chiusi come primatista nell’anno solare.
(A differenza delle versione desktop in cui le tre metriche sono osservabili contemporaneamente anche in forma di istogramma, nella versione mobile è possibile variare la metrica di riferimento con il menu a tendina)
Al momento il nostro azzurro è al vertice del ranking ATP da 24 settimane consecutive che lo collocano circa a metà di entrambe le graduatorie espresse in numero di settimane, visto che nel suo caso i due valori sono coincidenti, essendo al suo primo “turno” da numero 1.
Se vogliamo, anche se il fondo scala degli anni chiusi da primatista è decisamente diverso, Sinner è in un certo senso già a metà anche di quella classifica dal momento che meno di 20 tennisti sono riusciti nell’impresa di finire un anno da numeri 1.
Con le vittorie dell’Australian Open e dell’US Open, unite a tutti gli altri trionfi che hanno portato oltre 70 successi nel 2024, il golden boy italiano sta scrivendo pagine importanti di storia che lo avvicinano ai mostri sacri di questo sport come i tre tenori che hanno monopolizzato il tennis degli ultimi due decenni: Djokovic, Federer e Nadal.
Non a caso, nelle tre graduatorie questi tre nomi compaiono molto in alto, se non direttamente al vertice, segnale di quanto siamo stati fortunati negli ultimi anni a poterci godere uno spettacolo anche numericamente impareggiabile rispetto al passato, caratterizzato dalla presenza di tre veri big che si sono divisi la scena in maniera tutto sommato equa.
Roger Federer è leader indiscusso per quanto riguarda il maggior numero di settimane consecutive con un valore pari a 237 che corrisponde a più di quattro anni, seguito da Jimmy Connors (160) e Ivan Lendl, appartenenti ad un’altra epoca.
Novak Djokovic si toglie invece il doppio sfizio di risultare primo sia per il numero totale di settimane (428) che per gli anni chiusi da numero (8) distaccando nettamente gli inseguitori.
Se nel primo caso il gap con il secondo in classifica è di 118 settimane (Federer 310), anche per quanto riguarda gli anni lo scarto è sempre attorno al 25% visto che il secondo in classifica è Pete Sampras a quota 6 anni.
Ne esce quindi un quadro in cui complessivamente i tre tenori del recente passato (presente incluso) si posizionano come:
– Federer: primo per settimane consecutive, secondo per totale settimane e terzo a parimerito per gli anni
– Djokovic: quarto per settimane consecutive, primo per totale settimane e primo per anni
– Nadal: ottavo per settimane consecutive, sesto per totale settimane e quarto per anni
La domanda quindi che ci poniamo è se Jannik Sinner sia sulla strada per emulare uno di questi campioni, trovando magari nel suo attuale rivale (Carlos Alcaraz) quella motivazione che lo possa spingere a dare sempre il meglio di sé per poter assistere alla nuova generazione di campioni che ci potrebbe accompagnare almeno per il prossimo decennio.
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