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scienze

I satelliti della Nasa rivelano un brusco calo dei livelli globali di acqua dolce

Anomalie (relative alla media 2004-2010) dell’accumulo di acqua terrestre (GT) da GRACE (nero) e GRACE-FO (blu) mediate sulla regione del Sud America delineata nella Fig. 3. La serie temporale è stata destagionalizzata e levigata (finestra mobile di 7 mesi con decomposizione stagionale e di tendenza utilizzando Loess). L’ombreggiatura indica gli errori formali

 

Da dieci anni a questa parte i continenti del pianeta sono diventati più aridi: a partire dal maggio 2014 la quantità di acqua dolce presente in fiumi, laghi e falde acquifere è bruscamente diminuita e poi non è più aumentata.

Mappa dei mascon in cui si è verificato il minimo di accumulo di acqua terrestre dell’era GRACE/FO dopo l’inizio del 2015, codificata a colori per l’anno di tale minimo. La serie temporale tracciata nella Fig. 2 è mediata sulla regione sudamericana delineata in rosso

Le temperature oceaniche più calde nel Pacifico tropicale dalla fine del 2014 al 2016, culminate in uno degli eventi El Nino più significativi dal 1950, hanno portato a cambiamenti nelle correnti a getto (jetstream) atmosferiche alterando il meteo e le precipitazioni in tutto il mondo. Successivamente, anche dopo la fine di El Nino, l’acqua dolce globale non è riuscita ad aumentare. Non a caso, 13 dei 30 episodi di siccità più intensi al mondo osservati dai satelliti Grace si sono verificati a partire da gennaio 2015.

“Il riscaldamento globale porta l’atmosfera a trattenere più vapore acqueo, il che si traduce in precipitazioni più estreme“, spiega  all’Ansa il meteorologo della Nasa Michael Bosilovich. “Il problema quando si verificano precipitazioni estreme è che l’acqua finisce per defluire invece di essere assorbita e riempire le riserve di acqua sotterranea. Le temperature elevate aumentano sia l’evaporazione dell’acqua dalla superficie all’atmosfera, sia la capacità di ritenzione idrica dell’atmosfera, aumentando la frequenza e l’intensità delle condizioni di siccità”.

Questo cambiamento, probabilmente legato al cambiamento climatico, potrebbe indicare l’inizio di una nuova fase persistentemente più secca. Lo indicano le osservazioni dei satelliti Grace e Grace–Follow On della Nasa e dell’Agenzia spaziale tedesca, pubblicate sulla rivista su Surveys in Geophysics.

I satelliti Grace, operativi da marzo 2002 a ottobre 2017, e quelli della generazione successiva Grace–Follow On, lanciati a maggio 2018, hanno misurato su scala mensile le fluttuazioni della gravità terrestre che rivelano cambiamenti nella massa d’acqua del suolo e del sottosuolo. Le misurazioni fatte tra il 2015 e il 2023 hanno mostrato che la quantità media di acqua dolce immagazzinata sulla terraferma (che include l’acqua liquida superficiale di laghi e fiumi, oltre all’acqua delle falde acquifere sotterranee) è stata di 1.200 chilometri cubici inferiore ai livelli medi registrati dal 2002 al 2014. Il declino è iniziato con una grande siccità nel Brasile settentrionale e centrale, ed è stato poi seguito da una serie di importanti episodi di siccità tra Asia e Australia, in Nord e Sud AmericaEuropa e Africa.

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