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scienze

Quando la maternità è davvero naturale? Ecco alcuni esempi e qualche numero #BuoneFeste

Che la maternità surrogata nel mondo viva un problema di sfruttamento è un fatto e un grande tema da affrontare.
Che la risposta su come trattare questo tema dal punto legale sia semplice come una legge, no.

Il Senato italiano ha approvato la proposta di legge presentata da Fratelli d’Italia che rende la gestazione per altri (GPA) un “reato universale”, che vuo dire che si potrà perseguire in Italia anche se praticata all’estero da cittadini o cittadine italiane.
La gestazione per altri – che definiamo in malo modo “utero in affitto” – è illegale in Italia dal 2004, sia che si faccia “altruisticamente” cioè senza compenso – come Phoebe per il fratello ormai 30 anni fa nella famosa serie Friends – sia dietro pagamento. Ci sono paesi in cui la GPA è proibita solo dietro compenso, altri in cui è permessa sempre.
Secondo Global Market Insights, il mercato della maternità surrogata sta vivendo un boom globale che dovrebbe raggiungere i 129 miliardi di dollari entro il 2032. Una crescita continua rispetto al valore stimato di 14 miliardi di dollari per il 2022.

Questo articolo non vuole dare una risposta se la maternità surrogata sia meglio dell’adozione, della fecondazione eterologa o viceversa. Vogliamo discutere il concetto di “naturale” rispetto alla genitorialità.

Uno degli argomenti dei sostenitori della “famiglia tradizionale” è, appunto, la sua “naturalità”. Che cosa sia naturale poi, è tutto da discutere. Tutti usiamo la parola “naturale” senza renderci conto che è un grande trabocchetto. Lo è anche in medicina, quando ci porta a classificare alcuni farmaci come non naturali perché “chimici”, come se la chimica non fosse naturale, e alcuni rimedi basati sull’uso di piante come non chimici, come se l’azione delle piante non fosse di fatto chimica.
In realtà non è affatto coesa la posizione delle stesse famiglie che vivono un “matrimonio cristiano”. Per molte coppie cristiane la procreazione medicalmente assistita all’interno della coppia (con i gameti della coppia) non è un problema.
Proprio all’interno della Chiesa si è sviluppata nei decenni una riflessione sulla “generatività della coppia” molto più ampio della “normale” genitorialità. Per la Chiesa la coppia ha come missione l’essere “generativa” a 360 gradi, che significa che una coppia che non ha figli propri non è meno generativa di altre. Si è generativi aprendosi a una relazione di cura – in questo senso genitoriale – verso gli altri, adottando, o tramite l’affido, oppure in nessuno dei due modi ma offrendo il proprio tempo e la propria “genitorialità” alla cura di altri in varie forme.
Sembra che gli sbandieratori della “famiglia tradizionale” non siano andati a fondo del concetto di generatività, o non abbiano frequentato ultimamente corsi di preparazione al matrimonio…

La legge italiana non distingue fra maternità per altri volontaristica e dietro compenso. Ci si può chiedere, ad esempio, in forma di domanda aperta, se sia più naturale ricorrere alla fecondazione eterologa, dove una donna accetta di portare per la durata della gravidanza un feto che magari ha i gameti del partner ma non i suoi, o addirittura i gameti di due sconosciuti – o alla maternità surrogata volontaristica, dove un’altra donna porta il frutto della combinazione dei gameti della coppia. Ci si può inoltre chiedere quale sia la differenza in termini di naturalità fra un bambino adottato e uno con i tuoi gameti ma portato in gravidanza volontariamente ad esempio da una tua amica. Non sono domande così banali perché ci pongono di fronte a questioni come la gravidanza quale requisito per la genitorialità oggi, quanto pesi la voglia di vivere una gravidanza nelle scelte di genitorialità delle donne e delle coppie. Quanto siamo influenzate dalla narrazione del pancione, o quanto pesi ancora oggi il fatto che tuo figlio abbia il tuo patrimonio genetico.

In 20 anni è crollata la disponibilità alle adozioni, sia di minori italiani che stranieri, e di conseguenza il numero di persone adottate. Nel 2001 si erano registrate 21 mila coppie disponibili ad adottare bambini italiani, nel 2021 erano 7.900 (dati del Ministero della Giustizia). Queste disponibilità si sono tradotte in 1.290 minori italiani adottati nel 2001 e 866 nel 2021.
A queste si aggiungono le disponibilità di adozione di minori stranieri: 7.887 nel 2001 e 2.020 nel 2021, che si sono tradotte in 3.900 bambini stranieri adottati nel 2001 e in 598 nel 2021. Possono adottare le coppie eterosessuali sposate da almeno tre anni, o che raggiungano tale periodo sommando alla durata del matrimonio il periodo di convivenza prematrimoniale. Alle coppie omosessuali non è permesso adottare regolarmente in Italia, anche se la Suprema Corte di Cassazione, nel 2021 ha stabilito che è possibile trascrivere in Italia l’adozione di un bambino avvenuta all’estero.

Infine c’è l’affido, che invece percorribile da tutti, incluse coppie omosessuali e persone singole indipendentemente dall’orientamento sessuale. I dati più recenti dicono che nel 2020 hanno beneficiato dell’affido 12.815 persone – fra cui 450 minori stranieri non accompagnati – un valore in costante e leggero calo negli ultimi anni e che rappresenta l’1,4 per mille della popolazione minorile residente in Italia. A questi si aggiungono in 13.408 i bambini e ragazzi di 0-17 anni accolti nei servizi residenziali, al netto dei minori stranieri non accompagnati. 993 sono invece i ragazzi di 18-21 anni in affido familiare, di cui 224 stranieri.

Per chi desidera un figlio “proprio”, ma non può averlo con il/la proprio/a partner, da 10 anni in Italia è legale la fecondazione eterologa. Ogni fine dell’anno il Parlamento pubblica la relazione sullo stato della Procreazione Medicalmente Assistita (PMA). L’ultima relazione ci dice che la fecondazione in vitro e anche l’eterologa sono in continua crescita nel nostro paese. Nel 2021 nei centri situati sul suolo italiano ci sono state 5.021 gravidanze con gameti donati da terzi – per un totale di 3.719 bambini nati vivi, pari al 4,2% del totale dei bambini nati nel 2021. si sono contate 3.307 importazioni di liquido seminale e 17.816 importazioni di ovociti; e 2.939 esportazioni di liquido seminale e 136 di ovociti. Il materiale seminale proviene da 38 centri esteri in 6 diverse nazioni, mentre gli ovociti da 41 centri esteri di 8 diverse nazioni.

La questione della maternità surrogata, al netto del problema immenso dello sfruttamento, andrebbe forse affrontata con più onestà intellettuale.