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In Italia nel 2023 il 16,2% dei minori viveva in case con problemi strutturali o di umidità

C’è un legame tra la povertà abitativa e la condizione minorile.  A delineare questo scenario è l’elaborazione Openpolis con Impresa sociale Con il bambino. I numeri: in Italia nel 2023 il 16,2% dei minori viveva in case con problemi strutturali o di umidità. Una quota che supera il 20% in Umbria, Sardegna, Emilia-Romagna, Lazio e Friuli Venezia Giulia. Ancora più diffuso è il fenomeno del sovraffollamento, riguardante oltre il 45% dei minori in Valle d’Aosta, Piemonte, Lazio, Lombardia e Puglia.Quanto alle case in cattive condizioni, emerge che la media nazionale degli edifici residenziali in muratura in stato mediocre è di circa il 22%. Quota che supera il 50% in 7 capoluoghi del Mezzogiorno: Foggia, Cosenza, Reggio Calabria, Messina, Salerno, Catania e Napoli.

Le città in cui la percentuale di case in cattivo stato è sotto il 7% sono Siena, Brescia, Modena, Vercelli e Arezzo.

Lo studio afferma che per oltre il 40% è stata riportata una situazione di sovraffollamento abitativo. «Un’incidenza in calo rispetto a quanto emerso nel precedente rapporto (61%), ma che comunque cela differenze abbastanza marcate tra i territori». Dallo studio emerge anche che il 21,6% delle famiglie in affitto si trova in povertà assoluta (4,7% tra quelle con la casa di proprietà).

Inoltre, come appurato dallo studio, la condizione strutturale degli edifici scolastici «incide anche sull’esperienza didattica di bambini e ragazzi». C’è poi un altro aspetto, ossia che la «la povertà abitativa è una minaccia per la crescita di bambini e ragazzi».

«Ciò vale a maggior ragione per la casa in cui bambini e ragazzi vivono con la propria famiglia. In primo luogo per ragioni di salubrità degli ambienti: un alloggio non adeguatamente riscaldato o con problemi di umidità incide negativamente sulla salute di chi vi abita, a partire dai soggetti in età evolutiva». Senza dimenticare alcuni aspetti pratici: in una casa sovraffollata è difficile giocare o avere uno spazio in in cui studiare, fare i compiti. Secondo lo studio «ricostruire il fenomeno dei bambini e ragazzi che vivono in contesti abitativi disagevoli è fondamentale per impostare le politiche di contrasto alla povertà minorile».