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Dove sono i datacenter nel mondo? La mappa

Con l’espansione senza precedenti dell’economia digitale, i datacenter sono diventati infrastrutture critiche, sostenendo la crescita di servizi basati su cloud, come e-commerce, streaming e l’intelligenza artificiale tra gli esempi più frequenti a cui si può pensare. Questi enormi hub di elaborazione e archiviazione dati non solo alimentano gran parte delle attività quotidiane online, ma rappresentano anche un settore strategico per l’economia mondiale.

Si potrebbe definire un datacenter come quella struttura fisica progettata per ospitare un’infrastruttura IT centralizzata, costituita da server, sistemi di archiviazione dati, apparati di rete e software che rappresenta il cuore tecnologico di un’azienda, garantendo la gestione, l’elaborazione e l’accesso sicuro a grandi quantità di dati.

L’avvento dell’intelligenza artificiale (IA) ha giocato un ruolo significativo nell’aumento del numero di datacenter a livello globale considerando che i modelli di IA avanzata richiedono un’elaborazione massiccia di dati e infrastrutture altamente specializzate per supportare una disciplina che sposta sempre più l’ago della bilancia verso la parte delle macchine.

Per avere un’idea di massima, OpenAI ha stimato che l’addestramento di GPT-3 (uno dei propri Large Language Model con cui è stato inizialmente rilasciato al pubblico ChatGPT) ha richiesto l’equivalente di centinaia di datacenter tradizionali per supportare le risorse computazionali necessarie; oppure un rapporto di MarketsandMarkets ha previsto che il mercato globale dei datacenter crescerà a un tasso annuo composto del 12,9% tra il 2021 e il 2026, con una spinta significativa data proprio dall’adozione dell’IA.

Restando nell’ambito dei numeri, anche noi di InfoData abbiamo voluto dare un nostro contributo in tal senso e per farlo siamo andati a recuperare le informazioni messe a disposizione da Cloudscene (via Statista) in cui sono censiti – fino a Marzo 2024 – i paesi col maggior numero di datacenter a livello globale.

Nei grafici che seguono sono riportati i paesi che rientrano nella top 25 mondiale, elencati sia in ordine decrescente ma anche a livello “spaziale” sulla mappa, dando modo di capire ai “macro continenti” di appartenenza che sono stati classificati con colori diversi in entrambe le visualizzazioni.

 

 

Dando uno sguardo ai numeri, lo scenario appare abbastanza in linea con quanto ci si potrebbe aspettare e c’è un dominio che definire incontrastato pare appena calzante per cominciare un discorso di confronto tra la prima posizione e tutte quelle che seguono.

In cima alla lista compaiono gli stati uniti con poco meno di 5400 datacenter, in buona parte legati a tutti i colossi del settore tecnologico che sono nati nel paese a stelle e strisce come Google, Apple, Amazon, Meta solo per citare i più noti, senza dimenticare tutti quelli che offrono il loro hardware come servizio per tutte le aziende che ne possono avere bisogno per ragioni di storage o potenza di calcolo distribuita.

Secondo e terza posizione hanno una provenienza europea e sono piuttosto vicine in fatto di numeri assoluti con la Germania (521) che supera di poco il Regno Unito (514), combinando comunque per una somma che raggiunge appena un quinto del valore statunitense.

Al quarto poto troviamo la Cina (449) che – dall’alto della spinta come una delle protagoniste emergenti dell’economia mondiale – non sta perdendo tempo in fatto di datacenter e può già vantare i due più grandi del mondo: China Mobile e China Telecom Data Center si estendono entrambi su una superficie di oltre un milione di metri quadri, e nel secondo dei due vengono “hostati” la maggior parte dei servizi di colossi cinesi come Alibaba, Tencent e Baidu.

La top 10 si completa con Canada (336), Francia (315), Australia (307), Olanda (297), Russia (251) e Giappone (219), redistribuendo in maniera abbastanza equilibrata la geolocalizzazione mondiale, fatta eccezione per gli Stati Uniti come outlier assoluto.

Sebbene l’Italia (168, dodicesima al mondo) non compaia tra le prime posizioni a livello globale, riveste un ruolo importante in Europa per il numero e la qualità dei suoi datacenter.

Il nostro paese si distingue per strutture all’avanguardia come il datacenter di Aruba a Ponte San Pietro (Bergamo), uno dei più grandi e sostenibili d’Europa, alimentato da fonti rinnovabili che rappresenta un modello di sostenibilità ed innovazione tecnologica.

Altri esempi significativi includono i datacenter di Telecom Italia, che offrono infrastrutture strategiche per le telecomunicazioni, e quelli di AWS situati nella regione di Milano, che supportano la crescita delle aziende italiane grazie all’accesso a servizi cloud di ultima generazione.

 

Guardando al futuro, il ruolo dei datacenter è destinato a diventare sempre più cruciale e considerando l’espansione dell’intelligenza artificiale, della realtà aumentata e del metaverso, la domanda di infrastrutture capaci di gestire enormi volumi di dati continuerà a crescere esponenzialmente.

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