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cronaca

È uscito il report europeo sugli open data: Italia promossa

L’Unione europea ha pubblicato l’Open data maturity report 2024, documento che valuta la qualità, la quantità e l’impatto degli open data rilasciati nei 27 paesi che la compongono. E lo fa misurando oltre 20 indicatori che vanno a comporre l’Open data maturity Index, che con un valore che va da zero a 100 misura appunto la maturità dell’ecosistema dei dati aperti di ciascuna nazione.

La classifica relativa al 2024 dice Francia (99,6), Polonia (97,6) e Slovacchia (95,5), con l’Italia che ottiene un punteggio pari a 93,8. Un risultato superiore di 1,4 punti rispetto al 2023 e che pone il nostro paese tra quelli che l’Europa individua come trendsetter per quanto riguarda gli open data. Insomma, Italia promossa. E in effetti, se si vanno ad analizzare tutti gli indicatori che vanno a comporre l’indice generale, il risultato ottenuto dal nostro paese è sempre superiore alla media europea:

Sono due i settori nei quali l’Italia ottiene il massimo dei voti: il primo è quello relativo alle politiche in tema di open data, il secondo è legato invece all’impatto dei dati aperti. Per quanto riguarda le politiche, sono diversi gli aspetti di quelle italiane che vengono sottolineate dal report. Intanto il fatto che in Italia, così come anche in Bulgaria, Lituania, Polonia e Svezia, ci sia un dialogo costante tra il governo centrale e quello regionale, volto a facilitare le iniziative legate ai dati aperti di questi ultimi. Viene anche evidenziato con il nostro paese, analogamente a quanto avviene in Norvegia e Slovenia, abbia «evidenziato l’accesso e la promozione del riutilizzo dei dati geospaziali come priorità chiave».

L’Open data maturity report dedica un focus anche al ruolo dell’Agenzia per l’Italia Digitale in tema di open data. Sottolineando come questo ente promuova «un dialogo regolare con i responsabili della transizione digitale nominati in ogni amministrazione pubblica attraverso una piattaforma dedicata che favorisce la creazione di comunità focalizzate sui dati aperti. Questo coinvolgimento garantisce il supporto e l’attiva partecipazione dei livelli locale e regionale nelle iniziative sugli open data».

Rispetto al secondo tema, quello cioé dell’impatto dei dati aperti, il report sottolinea come il nostro paese abbia «integrato metodologie per misurare l’impatto dei dati aperti in iniziative più ampie legate alle ICT». In particolare, si fa riferimento alla piattaforma di monitoraggio dell’attuazione del piano triennale per l’ICT nella pubblica amministrazione. «Analizzando il raggiungimento degli obiettivi stabiliti nel piano», prosegue il report, «il governo può valutare l’influenza dei dati aperti in vari settori. Questo approccio offre un metodo strutturato per misurare sia lo sviluppo che il riutilizzo dei dati aperti».

Per quanto infine riguarda il portale open data nazionale, il report europeo sottolinea positivamente la scelta di aver inserito un tag relativo ai casi d’uso, che consente di comprendere in maniera più facile come vengono utilizzati gli open data presenti sulla piattaforma.