Nel gennaio 2022, il satellite Landsat 8 ha acquisito un’immagine della provincia di Foggia, in Puglia, evidenziando una serie di forme geometriche regolari che coprono decine di chilometri quadrati. L’area è nota per la produzione agricola, in particolare cereali, pomodori e olivi. L’immagine mostra un mosaico di campi coltivati delimitati da linee rette e curve che ricalcano una pianificazione fondiaria ordinata.
Il sistema è riconducibile alla riforma fondiaria del secondo dopoguerra. Tra il 1950 e il 1970, l’Ente di Riforma Fondiaria dell’Italia meridionale promosse il frazionamento dei latifondi e la redistribuzione delle terre a piccoli coltivatori. L’area del Tavoliere delle Puglie, interessata dalla riforma, è pari a circa 400.000 ettari. La riorganizzazione dei terreni prevedeva lotti rettangolari e sistemi irrigui a cerchi concentrici nei casi di irrigazione a pivot centrale.
Il metodo di irrigazione a pivot centrale prevede un braccio rotante che distribuisce l’acqua su una superficie circolare. Ogni cerchio visibile dal satellite copre una superficie compresa tra 20 e 50 ettari, a seconda del raggio del sistema. Il contrasto tra le forme circolari e le griglie rettilinee dei campi attigui consente l’individuazione rapida delle tipologie colturali e delle tecniche agronomiche adottate.
L’immagine diffusa dalla NASA rientra nel progetto Earth Observatory, che utilizza dati multispettrali per documentare cambiamenti ambientali, uso del suolo e fenomeni geofisici. I dati provengono dal sensore OLI (Operational Land Imager) del satellite Landsat 8, operativo dal 2013, con una risoluzione spaziale di 30 metri per pixel.
Nel triennio 2020–2022, la produzione agricola della provincia di Foggia ha rappresentato in media il 7,5% del valore complessivo del settore primario della regione Puglia, secondo i dati ISTAT. Le colture più diffuse in zona sono il grano duro (37%), il pomodoro da industria (22%) e l’olivo (18%).
L’uso delle immagini satellitari per l’analisi dell’uso del suolo in agricoltura è in crescita. Secondo l’Agenzia Spaziale Europea, circa il 65% delle immagini elaborate nel programma Copernicus per l’Italia riguarda aree agricole.
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