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cronaca

Come sono cambiate le paure degli europei in soli 8 anni

Il 2017 non è lontano, ma sono cambiate molte cose. Siamo andati a cercare i dati dei sondaggi che Pew Research Center statunitense aveva pubblicato a inizio 2017, per confrontarli con quelli più recenti circa le paure degli europei e degli italiani, e sulla la percezione di Russia e Stati Uniti. Risultato: crediamo nell’Europa come prima, ma abbiamo decisamente più timore degli Stati Uniti rispetto alla scorsa legislatura e siamo più consci che l’economia sta andando male. La consapevolezza è cosa buona, ma la paura, si sa, tende a provocare reazioni violente.

Nel 2017 la principale preoccupazione degli europei riguardava l’ISIS (oggi chi parla più di ISIS?), con il 74% degli intervistati che lo considerava una minaccia significativa. Il 64% era principalmente spaventato dal cambiamento climatico e il 48% dai cyberattacchi provenienti da altri paesi. Le condizioni dell’economia globale spaventava solo il 37% degli europei.
Per quanto riguarda la Russia e la Cina, 8 anni fa solo il 41% degli europei (il 31% degli italiani) era preoccupato per l’influenza della Russia, e il 30% per quella della Cina (il 39% fra gli italiani). Ma soprattutto solo il 30% degli europei cominciava a temere il potere e l’influenza degli Stati Uniti.

Altri risultati pubblicati nel giugno del 2017 mostravano che la valutazione più negativa fra Trump, Putin e Xi Jinping la totalizzava proprio Trump. Nei 37 paesi sondati, solo 22% esprimeva fiducia in Trump (il 25% degli italiani) rispetto agli affari internazionali, il 28% in Xi, e il 27% in Putin. Al contrario, il 42% dichiarava fiducia nella lunga cancelliera tedesca Angela Merkel, contro il 31% non si fidava della sua politica. In Europa, una media del 60%nel 2017 aveva fiducia in Angela Merkel.

Nel 2022 l’economia comincia a far paura

Facciamo un salto di 5 anni, nel 2022. Nel frattempo siamo stati sconvolti dalla pandemia, e pertanto nel novero delle preoccupazioni è entrata anche quella delle malattie infettive, e la Russia ha invaso l’Ucraina. Ma ancora non avevamo assistito all’escalation degli attacchi a Gaza. Nel 2022 al top delle angosce degli europei troviamo il cambiamento climatico, come prima voce di preoccupazione per l’82% degli italiani (e solo per il 54% degli americani!). Nel 2022 eravamo i più preoccupati di tutti i paesi europei per il riscaldamento globale. Seguiva la paura degli esiti della disinformazione online (segnalata dal 77% degli italiani e dal 70% circa degli europei), i cyberattacchi (67%). La preoccupazione per l’economia globale era già salita al 56% fra gli italiani e al 60% circa fra gli europei, quasi il doppio di 5 anni prima.

Nel 2023 Pew aveva chiesto a 24 paesi (Italia inclusa) che cosa ne pensassero di Stati Uniti e Cina. Il 25% degli italiani aveva una buona opinione sia della Cina che degli Stati Uniti, il 32% solo degli Stati Uniti ma non della Cina, il 10% solo della Cina ma non degli Stati Uniti, e il 26% di nessuna delle due potenze.

Oggi per 6 europei su 10 il mondo con Trump è meno sicuro

Nella primavera del 2024 un altro sondaggio sempre di Pew Research su 34 paesi ha concluso che solo il 40% degli intervistati (il 41% degli italiani) oggi considera gli Stati Uniti pionieri di democrazia.
Un secondo sondaggio esplicitamente sulla figura di Donald Trump, aveva contato che nei 34 paesi esaminati, una media del 28% aveva fiducia in Trump, mentre il 69% no. Il 74% degli italiani in particolare non si fida di lui e della sua politica, e in Francia, Germania e Svezia le percentuali sono anche più alte.

Sempre nel 2024 il 73% degli intervistati da 37 paesi del mondo ha espresso poca o nessuna fiducia in Vladimir Putin. Le opinioni sono ampiamente negative in Europa, con forti maggioranze in tutti i paesi intervistati che esprimono un giudizio sfavorevole. In Italia l’86% dei rispondenti non ha fiducia nel leader russo… che significa che il 12 ce l’ha.

A fine marzo 2025 è stato pubblicato il Barometro dell’Opinione pubblica europea, un sondaggio commissionato da Le Grand Continent e Cluster 17, che ha coinvolto più di 10.000 persone intervistandole dal 11 al 14 marzo di quest’anno. Il 63% degli europei afferma che l’elezione di Trump rende il mondo meno sicuro; solo il 13% crede che Trump “rispetti i principi democratici”, mentre il 43% afferma che il presidente degli Stati Uniti “ha tendenze autoritarie” e il 39% pensa addirittura che Trump “agisca come un dittatore”.
In Italia siamo fra i paesi esaminati che si fidano più del leader americano. Il 17% dei rispondenti considera Trump “un amico” e solo il 37% “un nemico” (se proprio vogliamo vedere il mondo solo in bianco e nero…). Negli altri paesi europei le percentuali sono decisamente più radicali; il 5% contro il 50-60%. Il 18% degli italiani ritiene che il governo americano rispetti i principi democratici e solo il 29% lo considera un dittatore.

A gennaio 2025 sempre Pew Research aveva pubblicato un altro sondaggio che evidenzia come solo la metà dei rispondenti in 39 paesi del mondo consideri il divario tra ricchi e poveri come un problema enorme. Un altro 30% ritiene che sia un problema moderatamente grande, mentre solo 6 person su 10 pensano che l’influenza politica eccessiva delle persone ricche contribuisca in modo significativo alla disuguaglianza economica.

6 europei su 10 credono nell’Europa

Un ultimo aspetto riguarda l’opinione degli europei sull’Unione Europea stessa. Il sondaggio di Pew più recente è stato pubblicato a giugno 2024 e rileva in tutti i paesi europei un calo nel considerare l’UE importante, dal 2022 al 2024, dopo una crescita fra il 2019 e il 2022. Il 61% degli italiani ha oggi un’opinione favorevole dell’UE, rispetto al 71% del 2022.

 

Va detto infine che non è facile misurare con precisione “che cosa pensano i cittadini” su un certo tema, perché sempre di survey si tratta e i bias sono sempre molti. I sondaggi italiani per esempio, che vengono sparati a suon di titoloni apodittici sulle pagine dei giornali, si basano su campioni ancora esigui. Ad esempio i dati su che cosa pensano gli italiani a due anni dalla guerra in Ucraina, è un sondaggio realizzato da Ipsos per ISPI presso un campione di 800 interviste online, sebbene proporzionale della popolazione italiana maggiorenne per quote di genere, età, livello di scolarità, area geografica di residenza, dimensione del comune di residenza.

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