Nel 2024 il 72,19% dell’energia elettrica europea è stato prodotto grazie alle fonti rinnovabili (che hanno rappresentato il 48,18% della produzione) e al nucleare (il restante 24%). Il dato, che InfoData ha rappresentato nell’infografica che apre questo pezzo, arriva da Eurelectric, associazione che raccoglie oltre 3.500 aziende europee attive nel settore della produzione, nella distribuzione e nella fornitura dell’energia elettrica.
Numeri che mostrano come negli ultimi due anni la quota di corrente elettrica di origine fossile si sia ridotta in maniera significativa, almeno sul piano del peso percentuale. Se guardiamo ai numeri assoluti, il carbone è sceso da 315,5 a 268,8 Twh (-14,8%), il gas naturale da 436,4 a 401,5 (-8%), mentre le altre fonti fossili sono rimaste sostanzialmente invariate, passando dai 96,5 Twh del 2023 ai 92,9 dello scorso anno.
Guardando alle rinnovabili, il contributo più significativo è venuto dall’eolico, che ha rappresentato il 18,17% della produzione di energia elettrica in Europa nel 2024. Gran parte di questa produzione, pari al 15,94% e a 435,7 Twh, è arrivata dall’eolico onshore, ovvero dalle pale instalate sulla terraferma. L’idroelettrico ha inciso per il 14,53% sul totale della generazione di energia elettrica, mentre il solare ha cubato per il 10,28%.
Da segnalare che nel giro di quattro anni la produzione di energia eolica è passata da 386,8 Twh a 496,6, un incremento pari al 28,38%. Il solare, invece, è cresciuto addirittura del 71,67%, passando da 163,8 a 281,2 Twh. Questo a livello europeo: e l’Italia?
Detto che nel nostro paese il nucleare non rientra tra le fonti di produzione (il discorso vale al massimo per quella importata da paesi che utilizzando la fissione per generare energia elettrica), il 2024 ha visto le fonti rinnovabili arrivare a sfiorare il 50% della produzione di corrente. Il 49,07% della produzione italiana dello scorso anno, infatti, è arrivata da vento, sole e dalle condotte forzate costruire nelle valli alpine e appenniniche. Solo nel 2022, la quota prodotta dalle rinnovabili non arrivava al 40%.
La contrazione più significativa è arrivata sul fronte del gas naturale, passato dai 144 Twh del 2021 ai 95,7 dello scorso anno, con una riduzione pari al 33,54%. Contrazione importante anche per il carbone, che pure partiva da volumi molto minori: il passaggio dai 14 Twh del 2021 ai 10,3 dello scorso anno vale comunque un meno 26,42%. Va detto che quest’ultima fonte energetica è destinata ad estinguersi nel giro di qualche anno, visto il piano del governo di chiudere tutte le centrali a carbone.
Se si guarda invece alla crescita di solare e fotovoltaico, il primo è passato dai 25 Twh del 2021 ai 36,1 prodotti lo scorso anno, con un incremento percentuale pari al 44,4%. Il secondo, che per l’Italia riguarda solo le piattaforme onshore, è cresciuto nella produzione da 20,9 a 22,3 Twh. Si tratta di un aumento di appena il 6,7% per quella che a livello europeo è la prima fonte rinnovabile per la produzione di energia elettrica.