L’ultimo accordo di cooperazione ha meno di un mese. A metà settembre, Sace e il principale gruppo bancario privato turco, Yapı Kredi, hanno stretto un’intesa di collaborazione per espandere le opportunità di interscambio tra Italia e Turchia. Si prevede il rafforzamento dei canali di comunicazione e informazione tra Sace e Yapı Kredi per identificare progetti strategici e facilitare i finanziamenti alle imprese dei due Paesi che vogliono reciprocamente operare nei 2 mercati. Nonostante gli intensi rapporti economici tra Italia e Turchia, è stata la visita del premier Matteo Renzi, ormai quasi un anno fa (a dicembre 2014) a riavviare un dialogo istituzionale inceppato da mesi (l’ultimo forum economico bilaterale risaliva a quasi un anno prima e l’ultimo premier che era sbarcato ad Ankara era stato Silvio Berlusconi nel lontano 2009).
Italia e Turchia vantano da decenni una forte e consolidata partnership economica, che nel 2014 ha fatto registrare un volume di affari di oltre 15,4 miliardi di euro, in leggero calo (-0,8%) rispetto all’anno precedente. L’export italiano verso il Paese di Ataturk vale 9,75 miliardi (lontani dal record di 10,5 miliardi toccati nel 2012). Le importazioni italiane sono invece in crescita: nel 2014, i nostri acquisti sono passati dai 5,5 miliardi di euro del 2013 a 5,7 miliardi (+3,6 per cento).
Tratto da Il Sole 24 ORE del 07/10/2015, pagina 23