3,5 miliardi, è il totale dei fondi stanziati per la riqualifica delle “aree bianche” in Italia
7300, sono i comuni interessati dai fondi per la creazione di infrastrutture adeguate alla banda ultra larga
1,557 miliardi, è l’ammontare di fondi del solo Cipe sbloccati l’8 agosto 2015
Il nostro Paese è in netto ritardo rispetto al resto d’Europa per l’estensione della banda ultra larga (ultrabroadband). Come suggerito dalle direttive Ue, sono stati predisposti 1,6 miliardi dal Fesr (fondi regionali europei), 233 milioni da fondi Pon (per Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) e soprattutto 1,557 miliardi sbloccati dal Cipe lo scorso 8 agosto, per un totale di 3,5 miliardi.
Questi fondi sono destinati alla riqualifica delle cosiddette “aree bianche” (quelle a fallimento di mercato dove un operatore privato, senza fondi pubblici, non investirebbe), dislocate in 7300 comuni dove risiedono 18 milioni di italiani. L’obiettivo è quello di garantire entro il 2020 una copertura dell’85% del territorio nazionale con infrastrutture in grado di supportare servizi fino a 100mega e assicurare al restante 15% una velocità pari ai 30mega.
Tratto da Il Sole 24 ORE del 04/02/2016, pagina 11