La nuda proprietà? E’ una scommessa che gli italiani non sono più disposti a fare. Lo dicono i dati dell’Osservatorio del mercato immobiliare dell’agenzia delle Entrate secondo cui le compravendite di questo tipo sono dimezzate negli ultimi 11 anni. Dalle 41mila vendite di alloggi con la formula della nuda proprietà del 2004 si è passati alle 21.500 del 2015. I motivi sono fondamentalmente due: la crisi economica, che ha portato a una contrazione del mercato immobiliare, dall’altro c’è l’allungamento della speranza di vita degli italiani che rende meno conveniente questo metodo di acquisto di una casa. Se da un lato, infatti l’acquisto di una nuda proprietà permette di risparmiare sui prezzi di mercato, dall’altro non consente di avere l’immediata disponibilità dell’immobile. Si tratta, in pratica, di una scommessa sulla “pelle” del venditore: l’acquirente entra in possesso della casa solo alla morte del precedente proprietario. In media, dicono le statistiche, dall’acquisto della nuda proprietà alla morte del venditore passano circa 15 anni. Tanti. Così tanti che nemmeno l’idea di poter acquistare una casa a un prezzo inferiore del 25-50% rispetto al valore di mercato convince i potenziali acquirenti. Il 61,7% dei proprietari che provano a vendere la nuda proprietà ha più di 65 anni.
Dal 2004 al 2015 le compravendite di nude proprietà sono calate del 47%: questa tipologia di acquisto ha tenuto nelle province di Crotone, Savona, Asti, Aosta, Brindisi, Torino, dove il calo è stato contenuto (tra il 21 e il 31%). Invece nelle province di Isernia, Latina, Pistoia, Ragusa, Frosinone, Pordenone, Ferrara, Treviso, Enna, Ascoli Piceno e L’Aquila la diminuzione di queste compravendite ha superato il 60%.
Gli over 65 hanno però un’altra possibilità di guadagnare dal proprio immobile, se non riescono a vendere la nuda proprietà: si tratta del prestito vitalizio ipotecario che consente di ottenere un finanziamento dalla banca in cambio dell’ipoteca sulla casa.