Inversione di rotta per i prezzi dei principali prodotti agricoli che, dopo un lungo periodo di salita, resteranno nell’insieme bassi per il prossimo decennio a partire dal 2015. Sono le previsioni contenuto nell’ultimo rapporto congiunto Ocse-Fao 2016-2025 ‘Agricoltural Outolook‘. Ocse e Fao hanno sottolineato l’importanza di mercati ben funzionanti per consentire cibo a fluire dal surplus di regioni deficitarie e migliorare la sicurezza alimentare. In una proiezione a 10 anni nella regione, infatti, si concentrerà un terzo del totale globale delle persone malnutrite contro un quarto attuale; contemporaneamente, però, il numero delle persone che soffrono la fame diminuirà dall’11% all’8%. Il rapporto, infine, evidenzia un aumento dell’1,8% l’anno del volume del commercio agricolo mondiale per i prossimi dieci anni, rispetto al 4,3% annuo dello scorso decennio. (Ansa)
Cosa è cambiato. In uno scenario che vede l’aumento delle rese produttive e della domanda mondiale dei prodotti alimentari, con il graduale aumento del reddito, infatti, specialmente nelle economie emergenti, la domanda di carne, pesce e pollame subirà una crescita, causando listini in salita rispetto ad alimenti base quali grano e riso. Si prevede inoltre il miglioramento della produttività dei raccolti, per circa l’80% dell’aumento della produzione agricola; crescita che, potrebbe ridurre la fame nel mondo, traducendosi in un calo delle persone sotto nutrite, da 800 milioni a meno di 650 milioni nel 2025.
L’Info Data è realizzata da Ocse http://www.oecd.org/
Tuttavia, la fame nel mondo non riuscirà ad essere azzerata entro il 2030, come si propongono gli obiettivi internazionali. Ma il numero di persone sottonutrite dovrebbe scendere dagli attuali 788 milioni a meno di 650 milioni entro il 2025, ossia dalll’11 all’8% della popolazione mondiale. Drammatica resterà la situazione dell’Africa. Qui l’articolo sul Sole 24 Ore.com