Distretti italiani in rosso: dopo 24 trimestri consecutivi di crescita, l’export dei distretti italiani ha registrato un calo dell0 .9%, il peggior risultato dal 2009 a oggi.
Il rallentamento dell’export dei distretti italiani è dovuto, soprattutto, dalla frenata dei paesi Bric’s (Brasile, Russia, Svizzera, India, Cina e Sudafrica). Il gap maggiore è della Russia che lascia sul campo 100 milioni in un anno. Nella classifica dei primi venti Paesi in cui l’export è calato maggiormente si trovano solo aree entra-Eu, vale a dire Algeria, Hong Kong, Brasile, Emirati Arabi, Cina e Giappone. Il commercio mondiale è, quindi, rallentato.
A tutto questo si affiancano situazioni favorevoli che permettono al sistema, nel suo complesso, di presentare un arretramento trimestrale contenuto a 194 milioni di euro su base annua. In Italia, infatti, si è registrato un calo dello 0,9% che, tuttavia, risulta poco problematico se confrontato con il -25% della Germania.
L’Italia ha registrato buone performance in nuovi mercati come Messico e Iran ma, in termini assoluti, le prestazioni migliori sono state raggiunte verso gli Stati Uniti. Infatti, l’export verso Washington vale 127 milioni; si aggiungono buone percentuali anche in Spagna (+67%), Francia (+53%), Messico (+32%).
In Italia, l’area più penalizzata è quella della metallurgia con un calo rilevante nell’area di Brescia, così come sono in perdita prodotti come pelletteria e calzature, oreficeria, comparto alimentare e meccanica.
Tra i primi dieci distretti per crescita delle esportazioni troviamo invece le piastrelle di Sassuolo che registrano un +11,2%, i ciclomotori di Bologna (+33,1%) e l’occhialeria di Belluno (+5,4%); anche olio toscano e prosecco Conegliano-Valdobbiadene registrano delle percentuali molto positive, rispettivamente, +22,8% e +15,5%.