Che potesse costare e anche parecchio è stato chiaro da subito. L’affaire Samsung Note 7 ora però ha un meno scritto nero su bianco nel bilancio del colosso coreano. In base ai risultati del terzo trimestre annunciati gli utili netti sono calati del 17%, a 4.400 miliardi di won (3,9 miliardi di dollari) scontando così l’effetto degli smartphone richiamati e non più prodotti per i rischi di incendio della batteria. Per la precisione sono stati richiamati 2,5 milioni di Samsung Note 7. Le vendite di gruppo sono scese del 7%, a 47.800 miliardi di won (42 miliardi di dollari), mentre l’utile operativo ha ceduto quasi il 30%, a 5.200 miliardi di won (4,6 miliardi di dollari). Se però ci concentriamo sulle entrate legate alla telefonia mobile (ricordiamo che Samsung è una industria tentacolare che si allunga dai televisori e passa per le lavatrici), ci accorgiamo che il disastro del Samsung Note 7 ha praticamente polverizzato gli utili del trimestre. Come ha calcolato Statista, l’utile operativo del segmento mobile di Samsung ha perso il 96% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le attività dei telefonini hanno apportato un contributo di appena 100 miliardi di won (88 milioni di dollari) agli utili operativi complessivi. In pratica sono scomparsi qualcosa come due miliardi di dollari.
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