Settembre in chiaro-scuro per la produzione industriale italiana, in calo dello 0,8% rispetto al mese precedente ma in progresso dell’1,8% nel confronto annuo. Grazie all’accelerazione di luglio e agosto, il terzo trimestre si chiude comunque con una crescita dell’1,2% rispetto al periodo precedente, miglior risultato degli ultimi sei anni.
In termini tendenziali settembre rappresenta il secondo progresso consecutivo, in grado di spingere marginalmente verso l’alto il bilancio dei primi nove mesi dell’anno, periodo in cui si registra un progresso dell’1,1%.
Tra i macrosettori analizzati dall’Istat (variazioni tendenziali), tutti positivi ad eccezione dei beni di consumo durevole, a brillare sono soprattutto i beni di consumo non durevole (+3,9%), con progressi di oltre un punto anche per beni strumentali e intermedi. La novità, dopo mesi in caduta libera, è la ripresa dell’energia, in crescita del 2,4% (ma ancora in rosso del 3,6% nel bilancio dei nove mesi).
Tra i singoli settori produttivi la performance migliore è per tessile-abbigliamento, in deciso rimbalzo (+10,2%) dopo la deludente performance dei mesi precedenti. In crescita sensibile anche farmaceutica (+5,6%) e macchinari (+3,5%) mentre realizzano progressi nell’ordine dei due punti chimica, metallurgia e mezzi di trasporto. Comparto, quest’ultimo, spinto ancora una volta dalla crescita delle auto, in progresso del 5,5% nel mese, di nove punti da gennaio.
A frenare la media, con risultati negativi, sono invece apparati elettrici (-6,2%), gomma-plastica (-1,9%) , elettronica (-0,4%) e legno (-2,8%). Per effetto del calo congiunturale dello 0,8% l’indice globale della produzione scende a quota 93,8, quasi sei punti al di sotto dei livelli 2010.