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economia

L'indice del panino compie 30 anni

Quanto “valgono” 100 euro in un altro Paese? E’ difficile dirlo con esattezza. A chi non è capitato di trovarsi all’estero davanti a prezzi molti diversi rispetto a quelli a cui siamo abituati in Italia per gli stessi prodotti?
Senza andare dall’altro capo del mondo, basta solo attraversare il confine elvetico per accorgersi che il nostro biglietto verde da 100, convertito in poco più che altrettanti Franchi Svizzeri, basta appena per una cena per due in una trattoria di basso livello mentre da noi è più che sufficiente per un ottimo ristorante.
Per questo motivo gli economisti hanno nel tempo elaborato metodi sofisticati per rendere il concetto di “parità di potere d’acquisto“, cioè fare in modo che gli stipendi percepiti nei differenti Paesi siano confrontabili. Cento euro in Italia, in Svizzera o in Sudafrica non “valgono” infatti la stessa quantità di beni o servizi.
Nel 1986 è stato inoltre inventato un indice empirico per valutare quanto costa la vita nei diversi Paesi. Partendo dall’osservazione che esiste un prodotto diffuso in quasi tutto il mondo, pressoché identico e destinato al largo consumo, è stato proposto di utilizzare il Big Mac, il panino-icona della catena di fast food McDonald’s, per confrontare il potere d’acquisto.
I dati ci mostrano che nel 2016 si trova proprio in Svizzera il Big Mac più caro in assoluto: servono ben l’equivalente di 6,59 $ per poterne addentare uno. Al secondo posto si trova la Norvegia (5,51 $) e al terzo la Svezia (5,23 $). In fondo alla classifica c’è invece l’Ucraina, dove costa solo 1,57 $.
E se oggi negli Stati Uniti, patria di Mc Donald’s, si volesse rendere omaggio alla scomparsa del suo inventore, Michael Delligatti comprandone uno, occorrerebbe spendere più o meno 5 $. E in Italia? Il succulento Big Mac, secondo i dati di Statista, costa in media 4,62 $. E’ quindi tra quelli più cari, davanti a Francia, Germania e Spagna. Con o senza cetrioli.

Fonte: Statista

Ultimi commenti
  • Mikos48 |

    Viva il Botteghino! Piccolo negozio di un piccolo paese del lago d’Orta dove il Mariolino fa degli splendidi e gustosi panini farciti abbondantemente di coppa /prosciutto/ ecc al prezzo ineguagliabile di €1.30 ( un euro e trenta!!!!) L’uno !!!!! Viva i piccoli paesi dove ancora si vive bene e si mangia bene, altro che schifezze di MCDONALD’S ……..

  • Mikos48 |

    Viva il Botteghino! Piccolo negozio di un piccolo paese del lago d’Orta dove il Mariolino fa degli splendidi e gustosi panini farciti abbondantemente di coppa /prosciutto/ ecc al prezzo ineguagliabile di €1.30 ( un euro e trenta!!!!) L’uno !!!!! Viva i piccoli paesi dove ancora si vive bene e si mangia bene, altro che schifezze di MCDONALD’S ……..

  • pietrosasso |

    In merito ai salari tedeschi e scandinavi: bisogna vedere se è meglio avere pochi disoccupati al prezzo di non pochi occupati a stipendi relativamente bassi. O tanti disoccupati come in Italia.
    Altrove preferiscono la prima che ho scritto. Come preferiscono poche crisi di governo anche al presso di governi di coalizione o perfino di minoranza. Invece di referendum in cui si vota “contro” a qualsiasicosa per votare contro il governo. E così noi siamo nell’acqua fino alla cintola mentre loro ce l’hanno magari fino ai ginocchi o sono a piedi asciutti. La scelta è nostra.

  • pietrosasso |

    In merito ai salari tedeschi e scandinavi: bisogna vedere se è meglio avere pochi disoccupati al prezzo di non pochi occupati a stipendi relativamente bassi. O tanti disoccupati come in Italia.
    Altrove preferiscono la prima che ho scritto. Come preferiscono poche crisi di governo anche al presso di governi di coalizione o perfino di minoranza. Invece di referendum in cui si vota “contro” a qualsiasicosa per votare contro il governo. E così noi siamo nell’acqua fino alla cintola mentre loro ce l’hanno magari fino ai ginocchi o sono a piedi asciutti. La scelta è nostra.

  • Andrea Gianotti |

    Buongiorno Giovanni,
    le caratteristiche del solo bene in questione dovrebbero essere: è un bene identico e diffuso in ogni parte del mondo, è un bene di largo consumo, viene prodotto localmente (cioè riflette i costi di produzione locali – stipendi, affitti, elettricità, materie prime, etc…), è un bene consumato – più o meno – nella stessa proporzione (non è cioè un bene eccezionale). La tazzina di caffé espresso, tra quelle che proponi, si avvicina di più a questo modello anche se secondo me potrebbe non essere soddisfatta l’ultima condizione visto che il consumo di caffé differisce largamente nelle modalità in tutto il mondo.
    Grazie mille per il tuo contributo, se avessi in mente un prodotto italiano con queste caratteristiche faremo l’”Infodata price index” 🙂
    (Va sempre detto che il big mac index non viene usato in letteratura scientifica, è più un metodo empirico e non analitico per capire quanto costa la vita in altri paesi)
    Andrea.

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