Tassi di interesse bassi e banche disposte a concedere mutui restano indifferenti agli irriducibili dell’affitto, che non cadono in tentazione. Una schiera in crescita che rende vivace il segmento delle locazioni. E dove c’è richiesta di affitti si muovono al rialzo anche i canoni, mostrando un Paese a due velocità: al Nord i valori salgono, anche in maniera importante come accaduto a Trieste lo scorso anno (+10%), mentre al Sud calano ancora. La media delle persone che vive in affitto si sta avvicinando a quella europea del 30% della popolazione.
Per quanto riguarda i canoni, i più alti si trovano a Milano, con una media cittadina di 931 euro al mese, contro gli 823 euro di Roma. Si scende a 661 euro a Firenze e a 578 euro a Venezia. Ma nel settore ci si attende un’ulteriore crescita del segmento nel 2017, mentre i canoni si stabilizzeranno.
Emerge anche la tendenza dei proprietari ad affittare per periodi brevi, una tipologia più redditizia: se una casa affittata rende il 6-7% lordo all’anno, per la locazione breve si arriva fino al 50%. Ma lievitano anche le spese. L’offerta di abitazioni cresce soprattutto nelle zone centrali e semicentrali delle grandi città. Da settembre 2016 a oggi (2 febbraio) c’è stato un ulteriore incremento pari al 3,4%.
Nelle principali aree metropolitane, i canoni si stanno portando a un livello di stabilità dopo tre anni di ribassi annuali sempre compresi fra il -1,5% e il -3,5%. Fra le grandi città bisogna segnalare che a Milano, Torino e Bologna negli ultimi 12 mesi ci sono stati segnali più concreti di una inversione di ciclo con i canoni in risalita, tanto da far registrare a fine dicembre un aumento di 1,6 punti percentuali rispetto a dicembre 2015.