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cronaca

CO2, ecco la mappa regionale europea di chi ne “consuma” di più

Per ridurre le emissioni di CO2 non basta tagliarle solo in fase di produzione. Ma bisogna agire anche sui consumi. Diversamente, il rischio è quello di spostare il problema senza risolverlo. È sulla base di questo assunto che un team della Norwegian university of science and technology, guidato da Diana Ivanova, ha realizzato una mappa dell’impronta ecologica delle famiglie europee. E l’ha pubblicata in un articolo dal titolo “Mapping the carbon footprint of EU regions”.

 

Quando si parla di taglio delle emissioni, si legge nell’articolo pubblicato su Environmental Research Letters, «le regioni si concentrano sistematicamente sul mitigare l’impatto a livello territoriale, agendo ad esempio sullo smaltimento dei rifiuti o sui trasporti». Azioni che hanno sicuramente un effetto positivo sul piano locale. Ma che potrebbero semplicemente spostare le emissioni su un altro territorio.

 

Paradossalmente, ma c’è  uno studio del 2015  che lo conferma, «i Paesi più impegnati sul protocollo di Kyoto hanno delle importazioni ad alto contenuto di CO2 superiori dell’8% rispetto a quelli meno attivi su questo fronte». Detto in altre parole: «un territorio potrebbe avere un impatto maggiore in termini di riduzione delle emissioni agendo sui beni che consuma più che su quelli che produce».

 

Ecco spiegate le ragioni che hanno portato Ivanova e colleghi a mappare le emissioni a livello regionale, misurando i consumi in termini di tonnellate equivalenti di CO2 emesse nell’atmosfera. I risultati sono questi:

 Mapping the carbon footprint of EU regions. Ivanova et al 2017 Environmental Research Letters

 

Come si può notare, il Nord Italia è una delle regioni europee in cui l’impatto totale delle famiglie sulle emissioni di CO2 è più alto, con oltre 50 milioni di tonnellate equivalenti immesse nell’atmosfera ogni anno. In questa situazione si trovano Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna. Ma anche, più a Sud, il Lazio. Situazione simile nel sud della Spagna e dell’Irlanda, ma anche in alcune regioni della Germania.

 

Se però si guarda all’impronta ecologica media delle famiglie, il discorso cambia. Le situazioni peggiori, in termini di emissioni, si registrano nel Regno Unito e in Grecia. Ma anche Germania, Danimarca e Finlandia non vanno benissimo. In Italia la prestazione peggiore si ha in Emilia Romagna, con emissioni medie comprese tra le 13 e le 14,3 tonnellate equivalenti di CO2 a famiglia.

Nell’Info Data le emissioni nel 2016

Per il resto il centro-Nord oscilla tra le 10,5 e le 13 tonnellate equivalenti, mentre al Sud si scende anche fino a 6,8. Così che il Mezzogiorno d’Italia, quando si guarda alle emissioni generate dai consumi, risulta essere una delle aree più “verdi” d’Europa.