Nuovi record di prezzo per il petrolio e per i metalli industriali – con il nickel a livelli che non si vedevano da due anni e lo zinco da dieci – hanno regalato ulteriore slancio alle borse di tutto il mondo, in una seduta segnata dall’attesa per la riunione della Federal Reserve, che come previsto ha lasciato invariati i tassi di interesse Usa, e soprattutto per i dati di bilancio di alcuni fra i grossi calibri del settore tecnologico, quali Facebook (che ha pubblicato la trimestrale ieri sera, ma dopo la chiusura) e Apple (i cui risultati sono invece previsti oggi).
Al traino dei titoli minerari e petroliferi (i cui sottoindici Stoxx hanno guadagnato rispettivamente il 2,7% e lo 0,9%) l’Europa ha toccato i massimi dal 2015. La spinta si è vista soprattutto a Francoforte (+1,78%, sostenuta anche dal settore auto, dai chimici e dai tecnologici) e anche a Milano (+0,9%) dove si sono messe in evidenza Saipem (+5,3%) ed Eni (+1,3%), ma anche Fca (+2,1%). Più cautela invece a Parigi (+0,2%), Londra (-0,07%) e Madrid (-0,16%). Dopo aver registrato l’ennesimo record storico in apertura, Wall Street ha prima rallentato sulle incertezza che circondano l’attesa riforma fiscale targata Trump per poi accelerare di nuovo dopo il responso Fed.