Quel metanodotto soddisfa quasi un terzo del fabbisogno italiano di gas. Da gennaio a ottobre sono stati importati in Italia via Baumgarten 24,5 miliardi di metri cubi sui 57,1 miliardi importati (e sui 57,5 miliardi di consumi nei primi 10 mesi dell’anno).
Non siamo destinati a rimanere al freddo. Ieri il ministero dello Sviluppo economico ha dichiarato l’emergenza gas, procedura che consente di superare i limiti di prelievo dagli stoccaggi di metano, pieni per oltre l’80%. Sono inoltre scattate altre misure per garantire la sicurezza energetica, ma per fortuna l’interruzione dei flussi da Tarvisio si è risolta in tempi brevi.
Anche i rigassificatori per importare via nave il metano liquido sono stati attivati per dare un contributo. Adriatic Lng, già in piena attività, ha fatto sapere che da oggi impiegherà il 100% della capacità di rigassificazione al terminal di Rovigo, sebbene fino a gennaio tutti gli ormeggi siano prenotati e non possano accogliere altri carichi di gas liquefatto. Ieri sera anche dall’Olt di Livorno è arrivata la conferma che sarà messa a disposizione una maggiore capacità di rigassificazione per dicembre.
Il ministro Carlo Calenda ha ammesso che si è verificato «un serio problema di forniture. Se avessimo il Tap oggi non dovremmo dichiarare lo Stato di emergenza per questa mancanza di fornitura». Replica il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano: «Di incoscienza collettiva evidentemente si tratta se è vero che il ministro Calenda dalle notizie della vittima e dei 21 feriti in Austria trae lo spunto solo per ribadire che il Tap è necessario ». Per questo motivo la Regione farà un nuovo esposto contro il progetto.