Sono circa 312mila, organizzati in oltre 450 network. Una comunità che nel 2016 ha investito 6,7 miliardi di euro (con una crescita dell’8,2% rispetto al 2015) in oltre 38mila operazioni. Sono i business angels. Nell’Ottocento venivano definiti così i ricchi uomini d’affari newyorkesi che si occupavano di finanziare gli spettacoli di Broadway, considerati all’epoca investimenti ad altro rischio. Oggi invece il termine viene usato per indicare imprenditori, manager, professionisti della finanza che decidono di aiutare, con il proprio denaro, giovani startupper che hanno un’idea imprenditoriale ma pochi fondi per svilupparla. In Europa, secondo l’ultima rilevazione Eban (European business angels network). Tra i loro investimenti ci sono startup di successo come Just Eat, Skype ma anche la creazione di grandi fondi di venture capital e importanti incubatori come Station F.
In particolare, secondo il magazine Eu Startup, nel panorama europeo, sarebbero 40 i business angel che si sono distinti nel corso del 2017 per essere stati i più attivi e influenti. Un primato che spetta a Jesper Buch. Considerato uno dei migliori imprenditori di internet in Europa, Buch è il co-fondatore di Just Eat e Miinto Group, oltrechè uno dei protagonisti del reality Dragon’s Den dedicato alle startup e trasmesso in 30 diverse nazioni. Meno noto al pubblico televisivo ma altrettanto importante è Christian Vollmann. L’imprenditore tedesco è uno dei business angels più attivi in Germania (con investimenti in oltre 75 startup), tanto da essere stato nominato consulente per le startup dal ministero dell’Economia e dell’Imprenditoria e business angel dell’anno per il 2017. Risale invece al 2003 il più grande affare di Niklas Zennstrom, l’imprenditore svedese famoso per essere il co-fondatore e ceo di Skype. Un successo che ha spinto Zennstrom a continuare sulla strada del supporto alle startup creando la società di venture capital Atomico di cui è ceo e che gli è valsa una decorazione da parte del re di Svezia. Non ha bisogno di presentazioni nemmeno Xavier Niel. Eletto l’imprenditore francese più influente del 2017, il nome di Niel è legato al più grande incubatore di startup del mondo: Station F. Niel è inoltre uno degli investitori più attivi del mondo attraverso il fondo Kima Ventures che negli ultimi 5 anni ha scommesso su oltre 400 startup in 24 Paesi. Sono invece 115 le imprese (tra cui AirHelp) del settore high tech nelle quali, negli ultimi 15 anni, ha deciso di investire Morten Lund. L’imprenditore è oggi focalizzato soprattutto sul settore fintech. Un ambito su cui si stanno concentrando anche gli investimenti del business angel inglese Chris Adelsbach e di molti altri investitori privati europei.
Secondo i dati Eban, nel 39% dei casi i business angels europei dichiarano di prediligere gli investimenti nel settore tech e, in particolare, nel fintech, biotech e medtech. Segue il settore Ict che raccoglie il 36% degli investimenti e l’healthcare che interessa al 13% degli investitori. Un trend che secondo Paola Bonomo – business angel 2017 in Italia e business angel donna 2017 in Europa – continuerà anche nei prossimi anni. Secondo l’investitrice privata, che ha un portafoglio di circa 20 startup tra cui una delle exit più importanti del 2016 (l’acquisizione per circa 20 milioni di dollari da parte della piattaforma Hootsuite di AdEspresso), i settori, in cui ci saranno più opportunità sono «il fintech, l’industry 4.0, gli strumenti a supporto di criptovalute e token, gli smart contract, la diagnostica e la crescente personalizzazione delle terapie». A rappresentare l’universo femminile – ancora poco popolato – delle investitrici private ci sono anche l’inglese Sonali De Rycker. La socia del vc Accel è considerata, infatti, una delle più business angels esperte e un modello – assieme a Laurel Bowden, e a Brigitte Baumann – per tutte le donne che vogliono intraprendere questa strada. Rientra nella classifica anche l’italiano Luigi Capello, fondatore della prima associazione di investitori privati italiani, oltreché di un acceleratore e di una società di venture capital.
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