Strava.com è una applicazione che monitora l’attività atletica, in sostanza prende i dati di ciclisti e runner e li geolocalizza su una mappa online. Agli iscritti viene offerta la possibilità di condividere le informazioni degli utenti registrate attraverso wearable technologies, braccialetti e sensori che rilevano il percorso seguito durante ogni sessione. Le mappe che vengono pubblicate mostrano linee luminose sulla base dei percorsi più battuti. Più utenti percorrono lo stesso circuito e maggiore sarà la luminosità del tracciato. Strava dichiara27 milioni di utenti in tutto il mondo che connettono i propri dispositivi di fitness come Fitbit o Jawbone al proprio servizio di geolocalizzazione. Dichiara inoltre che la mappa non è aggiornata in tempo reale ma mostra i tracciati registrati tra il 2015 e il settembre 2017. Qui sotto abbiamo una mappa dell’Iraq.
A novembre è stata pubblicata una mappa di calore realizzata con 10 Terabyte di dati. Ne parliamo perché Nathan Ruser, uno studente che si occupa di sicurezza i Medio Oriente, settimana scorsa ha lanciato un allarme su Twitter “Strava ha rilasciato la mappa mondiale, 1,3 miliardi di localizzazioni Gps. È molto bella ma non buona per le operazioni segrete e le basi militari americane che sono identificabili”.
L’ipotesi è che i soldati abbiano diffuso i dati relativi ai loro allenamenti intorno a basi segrete contribuendo così a tracciare i confini delle loro basi. Come segnalato da altri osservatori su Twitter sono emersi confini di installazioni e strutture in luoghi off limits. Nella foto ci sono i confini della base militare francese Madama in Nigeria. L’immagine è stata postata su Twitter da Tobias Schneider.
Il Pentagono rispondendo al Wahsington Post ha dichiarato che alcune regole sull’uso dei tracker nell’esercito saranno riviste. Mente Strava in un comunicato ha precisato che i dati sono anonimi ed esiste l’opzione per non pubblicare informazioni coperte da privacy.