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politica

Elezioni europee 2019: cosa dicono un anno di sondaggi

Se vogliamo ripercorrere l’anno in scadenza a partire dalla politica, almeno per noi italiani l’evento da segnare in rosso non può che essere le elezioni politiche di marzo, a seguito di cui – e dopo un lunghissimo periodo di consultazioni – si è formato l’attuale governo in carica.

 

Da allora però il successo elettorale dei due partiti che lo compongono ha avuto direzioni opposte. Secondo il sito pollofpolls.eu, che raccoglie sondaggi relativi a tutto il continente, il consenso del Movimento 5 Stelle si è eroso in maniera lenta ma costante portandolo da poco meno del 33% di marzo a circa il 26 di oggi. Il contrario è successo alla Lega, che ora è quasi al doppio del 17,3% fatto registrare alle urne dieci mesi fa e grosso modo stabile da settembre. Parte del nuovo consenso della Lega, anche se certamente non tutto, non può che arrivare dal declino di Forza Italia, ormai ridotta da mesi a singola cifra.

Da che si è formato il governo Conte il Partito Democratico ha perso un paio di punti circa, andando anche sotto il deludente risultato di marzo.

Italia – Fonte Poll of Polls.png

 

In Francia per Macron è stato un anno molto difficile. Le proteste di piazza e un consenso a picco hanno portato il leader a rivedere parte del proprio programma. Oggi solo un francese su quattro giudica con favore il lavoro del presidente: rispetto a un anno fa Macron ha perso per strada l’approvazione di un quarto della popolazione. Questo, sempre secondo i sondaggi, si è tradotto certamente in un perdita di consenso quanto a voti, ma meno drammatica di quanto sembrerebbe altrimenti.

Le rilevazioni concentrate sulle europee non sono state molte, e questo ne limita in parte l’accuratezza, ma quel che si può dire è che ora il partito di Macron risulta alla pari o appena leggermente sotto il suo principale avversario, l’ultra-destra di Marine Le Pen.

Francia – Fonte Poll of Polls.png

 

In Germania i due partiti che ultimamente si sono mossi di più sono stati la CDU/CSU di Angela Merkel e i verdi. I primi, dopo lunghi mesi di declino e il cattivo risultato alle elezioni in Baviera di qualche mese fa, hanno ottenuto reazioni positive dopo l’annuncio che la leader tedesca non si sarebbe ricandidata alle elezioni del 2021.

 

Le stesse elezioni bavaresi hanno spinto in avanti proprio i verdi, che da allora hanno fatto registrare numeri in forte aumento anche su scala nazionale. Valori che li hanno portati, in effetti, a diventare il secondo partito – almeno prima di un recente calo di qualche punto cominciato proprio da qualche settimana. L’estrema destra di Alternative für Deutschland resta invece stabile o in leggero calo, a valori di poco superiori rispetto a quelli ottenuti alle ultime elezioni federali del 2017.

Germania – Fonte Poll of Polls.png

 

L’ultimo caso interessante è quello spagnolo. Il paese iberico era rimasto a lungo praticamente l’unico, fra i principali, immune all’ascesa di formazioni di estrema destra. Eppure anche qui il vento sembra cambiato e si registra di recente la crescita di Vox, movimento nazionalista che certamente non arriva al livello di consenso raggiunto da altri partiti simili in giro per l’Europa ma comunque appare ora intorno al 9% circa dei voti.

Spagna – Fonte Poll of Polls.png

 

Tenere il polso della situazione attuale non è solo un esercizio astratto per nerd della politica, ma avrà ripercussioni importanti fra qualche mese in vista delle elezioni europee di maggio prossimo. Lo stesso pollofpolls.eu ha aggregato i sondaggi disponibili su scala continentale, per cercare di ipotizzare in che modo i singoli voti nazionali andranno a comporre il futuro parlamento europeo.

 

La famiglia politica di centro-destra, che ricade sotto l’ombrello del partito popolare europeo, in un anno si è mostrata grosso modo stabile in quanto a seggi previsti. Il centro-sinistra europeo ha invece patito da un lato la nuova allocazione di seggi che farà seguito all’uscita del Regno Unito dell’UE, e dunque la scomparsa dei laburisti inglesi, dall’altro il declino dei partiti tradizionali di sinistra un po’ ovunque – Italia inclusa.

 

I liberaldemocratici del gruppo ALDE sarebbero al momento la terza forza, grazie soprattutto alla pattuglia dei macroniani; mentre gli ultra-nazionalisti del gruppo ENF – di cui fanno parte la Lega e il partito di Marine Le Pen ancora in Francia – andrebbero a comporre la squadra successiva per ampiezza.

La famiglia politica cui è iscritto il Movimento 5 Stelle, che prende il nome di EFDD, potrebbe contare soprattutto in particolare sugli eletti dall’Italia insieme a quelli in arrivo dal partito tedesco di estrema destra Alternative für Deutschland.

Parlamento Europeo – Fonte Poll of Polls.png

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  • Maria Bruna brambilla |

    Mai più M5S e Lega

  • Maria Bruna brambilla |

    Mai più M5S e Lega

  • Francesco |

    Non fa stupire per nulla l’avanzata dei verdi in Germania: Un intero paese, Immerath, nella Renania Palatinato è stato abbattuto per ordine della signora Merkel per far posto ad una miniera di carbone . La stessa sorte è toccata alla antica chiesa cattolica che sorgeva al centro del paese:

    La chiesa è stata sgretolata in due giorni. Nonostante le proteste degli attivisti di Greenpeace contro la demolizione, l’edificio già sede della parrocchia cattolica di St. Lambertus

    Gli ambientalisti hanno scalato la facciata della basilica appendendo uno striscione con scritto «Chi distrugge la cultura, distrugge esseri umani, #StopCarbone». L’azione era stata fatta per impedire che il colosso tedesco dell’energia RWE, che distribuisce elettricità a oltre 120 milioni di clienti, in Europa e Nord America, potesse abbattere la chiesa per allargare la sua gigantesca miniera di lignite a cielo aperto Garzweiler II. Gli attivisti di Greenpeace hanno anche aperto striscioni vicino agli escavatori.

    La cancelliera Angela Merkel ha promesso di rispettare l’obiettivo tedesco di riduzione del 40% delle emissioni di CO2 entro il 2020, ma questo è possibile solo con il bando del carbone.

    In Germania, uno dei paesi europei più avanzati in tema di energie rinnovabili, i combustibili fossili forniscono ancora quasi la metà dell’ energia elettrica. Nuove miniere devono essere scavate e interi paesi sono destinati ad essere spostati e distrutti. I paesaggi sono devastati.

    Immerath fa parte dei dodici paesi nel bacino minerario renano che verranno spostati o distrutti dal momento che il gruppo energetico tedesco RWE ha acquistato la loro terra e le loro proprietà per estrarre lignite. Se rifiutano, saranno in ogni caso espropriati e rimborsati meno. Le denunce dei residenti e delle associazioni ambientaliste alla Corte costituzionale tedesca non hanno prodotto risultati.

    Tutto questo dimostra, tra l’altro, quanto sia pretestuosa la lotta contro le emissioni causate dalle automobili a combustione interna. La Germania vuole sfruttare le sue miniere di carbone e ,se le automobili a combustione interna non sono in grado di sfruttare direttamente combustibili solidi, lo sono invece le centrali elettriche: ecco perché si sta facendo una campagna di stampa forsennata a favore dell’auto a trazione elettrica che , a ben vedere, tra la emissioni di polveri sottili derivanti dalla estrazione e dalla combustione del carbone, la costruzione e lo smaltimento delle batterie è certamente il mezzo di trasporto più deleterio per l’ambiente!

  • Francesco |

    Non fa stupire per nulla l’avanzata dei verdi in Germania: Un intero paese, Immerath, nella Renania Palatinato è stato abbattuto per ordine della signora Merkel per far posto ad una miniera di carbone . La stessa sorte è toccata alla antica chiesa cattolica che sorgeva al centro del paese:

    La chiesa è stata sgretolata in due giorni. Nonostante le proteste degli attivisti di Greenpeace contro la demolizione, l’edificio già sede della parrocchia cattolica di St. Lambertus

    Gli ambientalisti hanno scalato la facciata della basilica appendendo uno striscione con scritto «Chi distrugge la cultura, distrugge esseri umani, #StopCarbone». L’azione era stata fatta per impedire che il colosso tedesco dell’energia RWE, che distribuisce elettricità a oltre 120 milioni di clienti, in Europa e Nord America, potesse abbattere la chiesa per allargare la sua gigantesca miniera di lignite a cielo aperto Garzweiler II. Gli attivisti di Greenpeace hanno anche aperto striscioni vicino agli escavatori.

    La cancelliera Angela Merkel ha promesso di rispettare l’obiettivo tedesco di riduzione del 40% delle emissioni di CO2 entro il 2020, ma questo è possibile solo con il bando del carbone.

    In Germania, uno dei paesi europei più avanzati in tema di energie rinnovabili, i combustibili fossili forniscono ancora quasi la metà dell’ energia elettrica. Nuove miniere devono essere scavate e interi paesi sono destinati ad essere spostati e distrutti. I paesaggi sono devastati.

    Immerath fa parte dei dodici paesi nel bacino minerario renano che verranno spostati o distrutti dal momento che il gruppo energetico tedesco RWE ha acquistato la loro terra e le loro proprietà per estrarre lignite. Se rifiutano, saranno in ogni caso espropriati e rimborsati meno. Le denunce dei residenti e delle associazioni ambientaliste alla Corte costituzionale tedesca non hanno prodotto risultati.

    Tutto questo dimostra, tra l’altro, quanto sia pretestuosa la lotta contro le emissioni causate dalle automobili a combustione interna. La Germania vuole sfruttare le sue miniere di carbone e ,se le automobili a combustione interna non sono in grado di sfruttare direttamente combustibili solidi, lo sono invece le centrali elettriche: ecco perché si sta facendo una campagna di stampa forsennata a favore dell’auto a trazione elettrica che , a ben vedere, tra la emissioni di polveri sottili derivanti dalla estrazione e dalla combustione del carbone, la costruzione e lo smaltimento delle batterie è certamente il mezzo di trasporto più deleterio per l’ambiente!

  • Storto giovanni |

    Non tutto è come sembra. L’UE ha fatto piegare la testa anche al buon Salvini e dopo la sforbiciata di dieci miliardi anche per la Lega la flat tax è un sogno. Anche il Nord vorrà far di conto con Salvini oltre che il meridione con Di Maio. Un ultima osservazione: per chi non l’avesse capito, Bruxelles ha desautorato di fatto il parlamento italiano, il quale al massimo (ma con il permesso di Bruxelles) potrà legiferare sul diametro delle vongole da pescare in Adriatico. In conclusione Salvini e le famiglie italiane per via dello spread fatto innalzare da Salvini Di Maio ne sono usciti con le ossa rotte dal confronto con L’UE e da applaudire con le tasche vuote c’è ben poco. Solo lo sciocco applaude dopo che ha perso i soldi. le famiglie italiane troveranno il modo di presentare il conto salato anche al o Salvini Di Maio hanno fatto a Renzi…

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