L’obiettivo è, da un lato, quello di rendere le multinazionali più trasparenti. Dall’altro quello di fornire ai lavoratori e ai loro rappresentanti uno strumento per monitorarne l’attività. Il tutto attraverso una piattaforma on line che permette il libero utilizzo dei dati. La notizia, oltre al fatto che la migliore è l’italiana Enel, è che dietro ad un progetto così innovativo c’è la Filcams-Cgil. Smentendo così chi accusa i sindacati di non essere al passo con i tempi.
Tutto questo è OpenCorporation, il portale utilizzando i dati del quale Infodata ha costruito l’infografica che apre questo pezzo. Ogni punto rappresenta una delle oltre 2.300 imprese censite. Più il punto è grande, scuro e al centro, maggiore è il ranking assegnato a quell’impresa. I filtri consentono di concentrarsi su un singolo settore di attività o su un singolo Paese. Passando con il cursore su un punto viene mostrato un grafico a barre che mostra i punteggi ottenuti in ciascuno degli otto indicatori presi in considerazione.
Già, come si arriva a fare le pagelle delle multinazionali? L’idea di fondo è quella di non misurare gli elementi strettamente economico-finanziari, ma di tenere conto dei comportamenti di queste aziende e della loro dimensione sociale. Tanto che gli elementi che vengono valutati per costruire il rating finale sono il dialogo sociale, le condizioni di lavoro, la social responsibility, la finanza, la diversity, la società e l’ambiente. Oltre che la trasparenza, che dà conto del grado di apertura e dell’accessibilità delle informazioni. Sul portale è anche esplicitata la metodologia alla base della costruzione del rating finale.
Bene, ma cosa dicono le pagelle stilate dai sindacati? Dicono intanto che la prima della classe è l’italiana Enel, che ottiene un punteggio di 87,9. A premiare l’azienda dell’energia sono soprattutto le condizioni di lavoro, mentre è l’indicatore ambientale ad ottenere il punteggio più basso. Per quanto con 75,1 sia comunque all’ottavo posto assoluto per quanto riguarda questo specifico indicatore. Al secondo posto la svedese Ab electrolux con 78,1 e la britannica Rentokil Initial con 77,8. Altre due le italiane che sono entrate nella top ten: Salini Impregilo al sesto posto e Assicurazioni Generali all’ottavo.
Le valutazioni sono state realizzate sulla base di informazioni disponibili pubblicamente e su dati forniti dall’azienda. Lo scopo ultimo è quello di mettere a confronto le diverse aziende, così da spingerle a migliorare anche sotto gli aspetti che più stanno a cuore al sindacato. Che, per una volta, sembra far proprio il principio tutto capitalistico della concorrenza.
Articolo pubblicato in febbraio 2019