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L’invecchiamento della popolazione italiana sta già mettendo sotto pressione il bilancio dello Stato e potrebbe avere effetti negativi nei prossimi anni anche sui settori immobiliare, finanziario e delle imprese. Lo afferma l’agenzia di rating Moody’s in una ricerca appena pubblicata. L’Italia è già al terzo posto per età della popolazione, con una età media di 46 anni.
Per fotografarla su base provinciale, Infodata ha fatto affidamento a dati Istat aggiornati al 2016
La recente decisione del Governo di rivedere aspetti importanti del precedente sistema pensionistico, afferma Moody’s, aumenterà le pressioni sul Governo, che è già fortemente indebitato, mentre le Regioni potranno soffrire dell’aumento delle spese sanitarie. Effetti negativi si potranno avere anche sul mercato immobiliare, con il calo del numero degli acquisti di prima casa, con una flessione nella domanda e nei prezzi, anche se le grandi città del Nord con l’immigrazione dei giovani potranno risentirne meno. Nel comparto finanziario, il calo della domanda di credito sarà controbilanciato dall’aumento della domanda di prodotti assicurativi vita. “Nel settore corporate potranno soffrire settori come per esempio i trasporti, i ristoranti, le calzature sportive, comparti dove gli anziani spendono meno – spiega Ernesto Bisagno, vice presidente di Moody’s – Senior Credit Officer – mentre aziende dedicate all’alimentare, all’assistenza medica, all’home care potrebbero in effetti avere dei benefici”. Moody’s si aspetta che le differenze nel mercato del lavoro continueranno, con la disoccupazione che resterà più alta al Sud che al Nord“. Il processo di invecchiamento della popolazione, prosegue l’agenzia di rating, risulterà in un mercato del lavoro più duro e limiterà la crescita economica. L’impatto negativo dell’invecchiamento sulle finanze statali aumenterà ulteriormente nelle prossime decadi.
Nell’Info Data qui sotto trovate le pensioni di anzianità organizzate per importo medio mensile e ogni mille abitanti. Si clicca nelle voci e si può passare il cursore per vedere l’importo. ‘
L’aumento della spesa farmaceutica con l’invecchimaneto della popolazione aggiungerà ulteriore tensione sui budget regionali. Se la pressione di questi costi sarà prolungata, potrebbe erodere il miglioramento della qualità del credito che le Regioni hanno fatto negli ultimi anni. L’impatto dei cambiamenti demografici sarà ‘misto’ per quanto riguarda il settore finanziario: elevati livelli di risparmio tra i più anziani sono positivi dal punto di vista del credito per le banche, che si basano molto sui depositi, e per le compagnie assicurative. La domanda di credito probabilmente diminuirà e le famiglie potrebbero utilizzare una quota maggiore dei loro risparmi nel caso il Governo centrale e quelli regionali procedano a un taglio delle pensioni e dei fondi sanitari, ma questo potrebbe essere controbilanciato da un aumento delle vendite in altri servizi. Effetti negativi, invece, per il mercato immobiliare con impatti comunque minori al Nord. Sul fronte delle aziende, al di là dei settori più o meno tradizionalmente legati a diverse fasce di età, sarà importante individuare il target delle persone più anziane e indirizzare verso di loro gli sforzi produttivi