Più che i numeri contano i fatti e i fatti raccontano che le mafie stanno divorando parti sane dell’economia europea.
Gli uni (i numeri) e gli altri (i fatti) sono stati messi in fila, dopo due anni di lavori, dalla ricerca “Dai mercati illegali al business legale: il portafoglio della criminalità organizzata in Europa”. È il rapporto finale del progetto europeo Ocp, realizzato dal professor Ernesto Ugo Savona e da Michele Riccardi di Transcrime, anticipato a Bruxelles alcune settimane fa (e ripreso anche dal Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco il 14 gennaio 2015 davanti alla Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno delle mafie) e di prossima pubblicazione.
La ricerca analizza le confische delle imprese (dal 1983 al 2012) e ne ricava il peso in percentuale sull’economia legale. In Italia il settore edile è in testa alla classifica, insieme al commercio di cicli, motocicli e beni personali, che occupano rispettivamente il 26% e il 25% dell’economia. La ricerca mette anche in evidenza i settori emergenti nei quali le mafie investono in Italia e, tra questi, spiccano l’energia e i prodotti petroliferi.
Da Il Sole 24 Ore del 17 febbraio 2015, pagina 22.