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economia

Il Pil è calato maggiormente dove i lockdown, totali o parziali, sono durati più a lungo?

Che le misure di contenimento della pandemia da Sars-CoV-2 abbiano avuto un effetto depressivo sull’economia è un dato acclarato. Solo in Italia, secondo l’Istat, il Pil è calato dell’8,9%. Ma esiste una correlazione tra i due fenomeni? Il prodotto interno lordo, in altre parole, è calato maggiormente dove i lockdown, totali o parziali, sono durati più a lungo? È esattamente a questa domanda che cerca di rispondere il grafico che apre questo pezzo.

Lo spunto per l’analisi lo ha fornito Eurostat, che nei giorni scorsi ha pubblicato i dati relativi all’andamento del Pil su base regionale nel corso del 2020. Ovviamente, a livello europeo. L’idea quella di incrociare queste informazioni con quelle legate alle misure di contenimento della pandemia censite dallo European centre for disease prevention and control (Ecdc). L’istituto ha censito la durata dei diversi provvedimenti assunti dai governi europei nel corso del 2020. Ed è qui che la questione si complica.

InfoData ha deciso di considerare esclusivamente i lockdown, che hanno impattato tutto il mondo economico. Il problema è che Ecdc ne censisce quattro tipi diversi. Ovvero Stay home order, sostanzialmente quello che è accaduto in Italia a marzo e aprile di due anni fa, Stay home order partial, una sorta di lockdown rilassato. Ancora, Stay home order general, che consiste nella raccomandazione alle persone di evitare di uscire di casa, ma senza alcun obbligo. E infine Stay home order general partial, una versione edulcorata della precedente.

La scelta è stata quella di attribuire un valore di 1 ai giorni di lockdown stretto, di 0,75 a quello rilassato, di 0,5 alla raccomandazione di rimanere al proprio domicilio, di 0,25 all’ultima fattispecie. Su questa base è stato calcolato il valore dei giorni di lockdown che sul grafico si trova sull’asse delle ordinate. Sulle ascisse, invece, la variazione del Pil procapite.

Ogni punto rappresenta una regione europea, le dimensioni fanno riferimento al prodotto interno lordo pro capite registrato nel 2020, il colore invece alla fascia entro cui ricade quest’ultimo come esplicato dalla legenda nella parte bassa (in alto a sinistra per chi legge da desk). Il filtro, anche questo in basso da mobile e in alto a sinistra da desk, consente di isolare una singola nazione europea.

Sul quadro generale, più un punto è in alto, più sono stati i giorni di lockdown che ha vissuto la nazione cui fa riferimento. Più è a sinistra, maggiore è stato l’impatto sull’economia. I dati sembrano indicare una leggere correlazione tra i due fenomeni, nel senso che all’aumentare dei giorni di chiusura cresce anche l’impatto sull’economia. Niente che stupisca, certamente, ma il punto qui è che i numeri corroborino.

Né mancano, ovviamente, le eccezioni. Una in particolare riguarda le isole Baleari, quel punto giallo in basso a sinistra. Qui nonostante il valore dei giorni di lockdown non sia tra i più alti (57,3) si registra il calo più consistente del Pil pro capite (-22,81%). Si tratta però di una regione che, il dato risale al 2017, vedeva il turismo incidere per il 44,2% sul proprio prodotto interno lordo. E il 2020 non è stato esattamente l’anno d’oro di questo settore. Un fattore da non dimenticare nel valutare le cause che hanno portato al calo del Pil nell’anno della prima ondata.