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Gli adolescenti sono più in sovrappeso di cinque anni fa

Negli ultimi 5 anni la quota di adolescenti in sovrappeso e obesi è aumentata, una crescita che riguarda sia maschi che femmine, fra gli 11 enni, i 13 enni, i 15 enni e i 17 enni, con maggiore prevalenza fra gli 11 e i 13 enni maschi e al Sud. Le prevalenze più elevate di eccesso ponderale si rilevano in Campania (il 31% degli adolescenti è in sovrappeso), Molise (25%), Sicilia (26%), e Puglia (26%).

Oggi i ragazzi con eccesso di peso sono complessivamente il 22,6% (il 18,2% è in sovrappeso e il 4,4% obeso). Fra i maschi la quota di persone in eccesso di peso cala gradualmente con l’età, fra le ragazze no. È sovrappeso il 23% dei maschi di 11 anni, il 21% di quelli di 13 e 15 anni, il 19% dei 17 enni. Fra le ragazze è sovrappeso il 15% delle 11 enni, i 15% delle 13 enni, il 21% delle 15 enni e l’11% delle 17 enni. È obeso il 6,7% dei maschi 11 enni, il 5,8% dei 13 enni, il 5,1% dei 15 enni il 3,9% dei 17 enni; fra le femmine, il 3,1% delle 11 enni, il 2,5% delle 13 enni e il 2,6% delle 15 enni e il 2,8 delle 17 enni.

Sono gli ultimi dati della rilevazione HBSC (Health Behaviour in School-aged Children), è uno studio multicentrico internazionale svolto dal 1983 in collaborazione con l’Ufficio Regionale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per l’Europa con lo scopo di descrivere e comprendere i comportamenti correlati con la salute nei ragazzi di 11, 13 e 15 anni in circa 50 Paesi tra l’Europa e il Nord America. Da quest’anno il campione HBSC-Italia comprende anche i 17 enni. Un totale di 5.673 classi coinvolte e oltre 111 mila rispondentier età secondo le regole internazionali e su cui sono state fatte le analisi, è di 89.321.

Una parte del questionario 2022 riguardava gli effetti della pandemia sulla percezione della propria vita e sullo stato di salute. È stato chiesto ai ragazzi se consideravano positivo o negativo l’impatto delle chiusure e della paura del virus su una serie di aspetti della loro vita quotidiana: rapporti con famiglia ed amici, rendimento scolastico, salute, assunzione di cibi e bevande, attività fisica, salute mentale, aspettative sul futuro. Gli ambiti dove i ragazzi e le ragazze hanno evidenziato per la maggior parte un impatto negaivo sono stati l’attività fisica, la salute mentale e “la vita nel suo insieme”, specie fra i 15 enni. Uno su quattro ha considerato negativo l’impatto degli anni della pandemia sull’alimentazione. È interessante che oltre la metà abbia riscontrato un impatto positivo invece sui rapporti con i propri familiari.

Per rimanere normopeso sono necessarie due cose: mangiare sano e in quantità idonee al proprio fisico, e fare una moderata ma costante attività fisica. Eppure, nel complesso emerge che i consumi di frutta e verdura fra gli adolescenti sono ancora lontani dalle raccomandazioni, che l’attività fisica moderata-intensa è molto inferiore a quella raccomandata dall’OMS, che il tempo dedicato ai social networks è elevato. Una ragazza di 17 anni su tre sta più di 5 ore al giorno sui social network, contro un maschio su cinque.

Eppure, meno di un adolescente su 10 svolge almeno 60 minuti al giorno di attività motoria moderata-intensa, che significa anche andare a scuola a piedi o in bicicletta. Un’abitudine diminuisce all’aumentare dell’età. Addirittura una ragazza di 17 anni su tre dichiara di non fare mai attività fisica, contro il 12% dei maschi.
Ma soprattutto, si osserva che negli ultimi 5 anni i ragazzi che fanno attività fisica sono sempre meno. La pandemia non ha certo aiutato. Siamo passati dal 44% al 40% dei giovani che svolge almeno 4 giorni a settimana di attvità fisica moderata-intensa, con frequenze maggiori nei maschi rispetto alle femmine.
Questi 60 minuti provengono dalle indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e sono formulate sulla base della letteratura scientifica. Sono comprese fra queste attività il gioco, lo sport, il trasporto attivo, la ginnastica a scuola.
Più di un adolescente su 10 consuma almeno ogni giorno bibite gassate e/o zuccherate e uno su quattro consuma dolci almeno una volta al giorno, una percentuale lievemente più elevata fra le ragazze. Le differenze di consumo per genere ed età sono in linea con quanto rilevato nel 2017/2018. Fra gli 11 enni addirittura il 30% delle ragazze mangia dolci ogni giorno e il 15% dei ragazzi beve bevande zuccherate quotidianamente. Fra i 17 enni siamo rispettivamente al 22% e 24% che mangia dolci tutti i giorni, e l’11% e il 7,5% che beve bibite.
La colazione svolge un ruolo chiave per il controllo del peso, ma la consuma la metà dei giovani, con minor prevalenza fra le ragazze. Fa abitualmente colazione il 65% dei maschi di 11 anni e il 58% delle femmine, ma mano a mano con il crescere delle età si cala fino a raggiungere fra i 15 enni il 55% vs il 43% e fra i 17 enni il 58% vs il 47% di consumo giornaliero.

Le linee guida consigliano di assumere 5 porzioni al giorno di frutta e/o verdura. Dai dati tuttavia emerge che solo un ragazzo su tre dichiara di consumare frutta almeno una volta al giorno. Le ragazze ne mangiano un po’ di più ma in entrambi i generi la quota diminuisce fra i 15-17 enni. Meno di uno su quattro mangia invece la verdura almeno una volta al giorno, e solo la metà degli adolescenti consuma abitualmente legumi (fagioli, ceci, lenticchie…), ossia almeno due volte a settimana.