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tecnologia

Una stella morente che inghiotte un pianeta

Grazie al telescopio Gemini South in Cile, gestito dal NOIRLab di NSF, astronomi hanno osservato la prima prova di una stella morente simile al Sole che inghiotte un esopianeta. L’immagine che vedete sotto è una rappresentazione di quanto avvenuto e cioè di un pianeta mentre sfiora la superficie della stella che sta per inghiottirlo

 

Uno studio pubblicato su Nature firmato da ricercatori dell’università di Harvard, Mit e Caltech, spiega  per la prima volta in assoluto come sono riusciti a catturare il momento esatto in cui una stella morente, espandendosi, ha inghiottito un pianeta simile a Giove, a 12mila anni luce da noi, nella costellazione dell’Aquila.

Cosa è un Sole morente?  

Per la maggior parte della sua vita, una stella simile al Sole fonde l’idrogeno in elio nel suo nucleo caldo e denso, che consente alla stella di respingere il peso schiacciante dei suoi strati esterni. Quando l’idrogeno nel nucleo si esaurisce, la stella inizia a fondere l’elio in carbonio e la fusione dell’idrogeno migra verso gli strati esterni della stella, provocandone l’espansione e trasformando la stella simile al Sole in una gigante rossa .

Cosa è successo.

La stella analizzata nello studio ha aumentato la sua luminosità di circa cento volte in pochi giorni.  Il materiale espulso consisteva di circa 33 masse terrestri di idrogeno e circa 0.33 masse terrestri di polvere. Partendo da qui, gli scienziati hanno stimato che la stella progenitrice è circa 0.8-1.5 volte la massa del nostro Sole e il pianeta inghiottito era 1-10 volte la massa di Giove. A seguire, il lampo dell’esplosione è stato accompagnato da un segnale infrarosso più freddo e duraturo. 

Come l’hanno dimostrato.

 La prova di questo evento è stata trovata in un’esplosione rivelatrice “lunga ea bassa energia” da una stella nella Via Lattea a circa 13.000 anni luce dalla Terra. La prova schiacciante però si legge nel sito Media.Inaif è arrivata con l’aggiunta delle osservazioni infrarosse del telescopio spaziale Neowise della Nasa. Combinando i dati, i ricercatori sono riusciti a stimare l’energia totale rilasciata dall’esplosione iniziale, scoprendo che era di gran lunga minore – circa u8n millesimo – di qualsiasi fusione stellare osservata in passato. «Questo significa che qualunque cosa si sia fusa con la stella deve essere mille volte più piccola di qualsiasi altra stella che abbiamo visto», spiega De. «Ed è una felice coincidenza che la massa di Giove sia circa un millesimo della massa del Sole. È così che abbiamo capito: questo era un pianeta che si schiantava con la sua stella». 

By the way, quando tra circa cinque miliardi di anni il Sole inizierà a morire la Terra e con essa anche Mercurio e Venere faranno la stessa fine.