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cronaca

Da Harry Potter ai discriminati Serpeverde: è politicamente corretto l’universo di J.K.Rowling?

Siamo sicuri che un’analisi del mondo di Hogwarts passerebbe lo scrutinio implacabile delle parole d’ordine dei brand di oggi? Il mondo magico è al sicuro da discriminazione e ingiustizia?

Non so se è l’effetto di #barbieevidencebased, ma mi è venuto il ghiribizzo di giocare un po’ con qualche numero liberamente scaricabile qui.

Qualche preziosissimo nerdone del web, infatti, si è preso la briga di costruire un dataset con molte informazioni demografiche (e non) sui personaggi che popolano la saga ideata e scritta da quel genio di J.K.Rowling. Il database contiene 144 personaggi tra quelli che nei romanzi compaiono con un qualche ruolo significativo, raccogliendo pazientemente dati su genere, occupazione, ma anche colore degli occhi e dei capelli, tipo di bacchetta magica, oltre a tutta una serie di corollari assai interessanti.

E devo dire che qualche sorpresa empirica dall’analisi descrittiva di questi dati emerge, mettendo anche un po’ in dubbio il setting di un mondo magico dove, forse, non erano garantite pari opportunità a tutti.

Cominciamo da due dati semplici: in barba alle quote rosa e al gender gap, Hogwarts ricalca un luogo di lavoro (e di studio) parecchio sbilanciato a favore dei maschi. Il 64.5 % dei personaggi analizzati è infatti di sesso maschile. Riconosciamo per lo meno una certa gender fluidity, come più volte ha rimarcato nel corso degli anni JK Rowling a proposito del preside Albus Silente, ma il dato è comunque significativo.

Come lo è, e non possiamo tacere sui rischi connessi a frequentare la scuola in cui tutti vorremmo iscrivere i nostri figli, il tasso di mortalità: praticamente un personaggio su 3 (28.47%) lascia le penne in uno dei 7 anni, con in mezzo una sanguinosa guerra civile che interrompe la regolarità del programma ministeriale. Qui bisogna dire che non c’è grande distinzione tra maschi e femmine, maghetti fedeli ad Albus Silente o al Signore Oscuro, studenti o professori: Hogwarts è uniformemente un postaccio se vuoi vivere una vita lunga e tranquilla.

Ma proseguiamo mettendo in luce un dato silenzioso quanto eclatante: abbiamo trascorso 20 anni a denunciare la retorica razzista dei Serpeverde che discriminano mezzosangue e studenti dal sangue impuro.

Poi vai a vedere le statistiche e qui viene fuori lo scandalo:

Più della metà dei personaggi è purosangue mentre un quinto scarso  è rappresentato da Hermione Granger e chi, come lei, ha genitori babbani (la categoria “altro” include personaggi del passato, come i fondatori delle case Salazar Serpeverde o Grifondoro, fantasmi e altre creature magiche).

I bandi di ammissione a Hogwarts avrebbero superato l’analisi spietata dei criteri ESG?

Non è che la scuola magica vive in una bolla tutta sua, vagamente radical chic e distante dai problemi del caro vita che la svalutazione del galeone (una bacchetta magica costa 5 monete d’oro nel primo libro mentre nel quarto con lo stesso valore nominale comperi solo una bacchetta giocattolo) pone di fronte ai cittadini?

Il dubbio viene guardando i dati sulla distribuzione in case dei personaggi:

Grifondoro vanta tra le sue file più di 1 studente su 3, distanziando significativamente Serpeverde.

E poi a chi la vogliamo dare a bere, se un altro 27% è composto da Tassorosso e Corvonero che, diciamolo con chiarezza, a meno di un passaggio estemporaneo al gruppo misto, costituiscono lo zoccolo duro della maggioranza giallorossa dei fedeli ad Harry?

Proseguendo l’analisi politica, se si concentra l’attenzione sulla guerra che scatenano Mangiamorte e Ordine della Fenice, il quadro è paurosamente sfavorevole per i supporter del Signore Oscuro

 

Quasi la metà dei personaggi dichiara la sua lealtà ad Albus Silente, un altro 4% governista è nelle fila del Ministero della magia mentre solo 1 personaggio su 10 si schiera apertamente con Lord Voldemort.

Con quale faccia tosta l’Ordine della Fenice dichiara che la dittatura illuminata della tecnocrazia di Silente rappresenti in qualche modo la volontà popolare mai democraticamente espressa in libere elezioni?

Dietro lo slogan #primaimangiamorte, un intero gruppo sociale cova rancore e medita vendetta.

Il paese real… babbano mugugna e si prepara a lievitare nei consensi meglio che sotto l’effetto di un incantesimo vingardium leviosa.

Per approfondire dello stesso autore. 

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