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finanza

L’estata calda di Tsipras. Le scadenze del debito greco

È corsa contro il tempo per evitare di arrivare lunedì 29 giugno all’apertura dei mercati senza un accordo sulla restituzione da parte della Grecia di 1,6 miliardi di euro al Fondo monetario internazionale. Ma il governo di Atene ha una serie di scadenze a cui far fronte che si possono dividere di tre tipi: il primo, come dicevano, sono le quattro rate in scadenza a giugno con il Fondo monetario e che sono state riunite tutte al 30 giugno utilizzando una norma praticamente mai usata prima; poi ci sono i 6 miliardi di euro di bond in mano alla Bce in scadenza tra luglio e agosto quando la stessa acquisto con il programma speciale (Security market programme, Smp) obbligazioni greche sul mercato secondario  sotto la regìa di Jean-Claude Trichet; infine ci sono i T-Bills, cioè i bond a sei mesi che lo stato greco emette ma nel limite di 15 miliardi di euro annui. Non a caso una delle richieste del governo greco è proprio quella di alzare il tetto di emissione dei T-bills e di trasferire al fondo salva-stati europeo (Esm, erade dell’EFsf) i bond in mano alla Bce, così da poterli inserire nel debito complessivo e spalmarli nel tempo.

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