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cronaca

Cosa sappiamo dei bambini che frequentano i centri estivi

Il dato è aggiornato al 2019, ma la questione, come sa bene chiunque abbia un figlio o una figlia tra i 3 ed i 14 anni, è molto attuale, non foss’altro per la stagione. E il dato dice che nel nostro paese solo il 9,8% dei minori in questa fascia di età frequenta un centro estivo. A raccoglierlo e pubblicarlo è stata Openpolis nell’ambito della sua attività di ricerca sul tema della povertà educativa.

Il tema è un po’ più complesso del trovare qualcosa da fare ai bambini mentre i genitori lavorano. Il che resta comunque un problema, nel paese europeo con le vacanze estive più lunghe. C’è anche un tema, ben più importante, legato a quello che gli esperti definiscono Summer learning loss, ovvero la perdita delle conoscenze acquisite sui banchi di scuola durante i mesi estivi.

In media, come si legge sul portale delle prove nazionali Invalsi, gli studenti perdono l’equivalente di un mese di apprendimento, con effetti più evidenti per quanto riguarda la matematica. C’è poi anche una componente socio-economica: se infatti gli studenti più benestanti in estate addirittura migliorano il proprio livello di lettura, quelli con mezzi economici inferiori a disposizione perdono competenze in maniera più significativa. Con buona pace del ruolo di ascensore sociale che dovrebbe svolgere, tra gli altri, il mondo della scuola.

Ecco perché i dati contenuti nel grafico che apre questo pezzo sono così preoccupanti. Se infatti la media nazionale del 9,8% di studenti che frequentano i centri estivi (dal computo sono escluse le regioni a statuto speciale) è già bassa di per sé, ci sono realtà come la Campania dove appena uno studente su 100 ha questa possibilità. E l’Emilia Romagna, la prima regione d’Italia, non va oltre il 17,6%, meno di uno studente su cinque.

La mappa mostra la situazione a livello di singolo comune. Quelli colorati in grigio sono quelli in cui nessun bambino frequenta i centri estivi. Il filtro nella parte bassa (in alto a sinistra per chi leggesse da desk) consente di selezionare una singola provincia.

Tra i capoluoghi, Milano è la realtà con l’offerta più ampia di questo tipo di servizi, capaci di accogliere 34,89 utenti ogni 100 bambini tra i 3 e i 14 anni. Seguono, con circa 20 utenti per 100 minori, Verona, Parma, Bologna e Fermo. A Roma, capitale d’Italia, non si va oltre il 2,5%: qui i centri estivi accolgono un bambino ogni quaranta.