Non poteva essere diversamente conoscendo il personaggio. Elon Musk è il visionario che non ti delude mai: l’uomo che ha rivoluzionato l’auto elettrica, il turismo spaziale, i pagamenti elettronici, le neurotecnologie forse anche l’intelligenza artificiale. Eggià anche l’intelligenza artificiale. Il fondatore di Tesla, PayPal, Neuralink, SpaceX, Hyperloop e The Boring Company è dal 2022 anche proprietario di X (l’ex Twitter) è stato il co-fondatore di OpenAi.
Per un rivoluzionario come lui la relazione con quella che viene definita da tutti come la rivoluzione più rivoluzionaria di sempre non poteva essere lineare. Partendo dalla sua complicata amicizia con Sam Altman e passando poi ai suoi incubi social sulla pericolosità dell’Ai generativa proviamo ad analizzare come su un lettino da psicanalisi quello che c’è dentro la mente dell’uomo tecnologico più brillante e più imponderabile dei nostri tempi. Siete su Ai Stories.
Sam ed Elon. Partiamo nel 2015 quando Musk e Altman decidono di fondare OpenAI. Non nasce come una società come le altre, quelle for profit per intenderci. L’intenzione è quella di dare vita a un laboratorio di ricerca senza scopo di lucro. Reclutano lo scienziato di intelligenza artificiale Ilya Sutskever e l’ex direttore tecnico di Stripe Greg Brockman. I soldi li incomincia a mettere il fondatore di Tesla. Per capire le origini ecco qui sotto la prima pagina web del sito OpenAi: siamo l’11 dicembre del nove anni fa.
Altman è quello operativo mentre Musk controlla dall’alto. I due vanno d’accordo, con il primo che fin da subito si mette a disposizione del secondo. Anche dopo essere uscito dal progetto OpenAi nel 2018 i due pubblicamente si esprimeranno stima reciproca. Come qui sotto, leggete i complimenti di Sam e il commento di Musk.
It’s gross seeing so many root against Tesla. Be the person on the side of the climate and innovation, not the person hoping to make money on puts.
Also, betting against Elon is historically a mistake…and the best product usually wins.
— Sam Altman (@sama) May 21, 2019
Quello che li teneva legati era l’idea di competere con Google proprio nell’intelligenza artificiale. Ma qualcosa in quei due anni si incrina, si piega ed esplode nel marzo di quest’anno con la causa annunciata e poi ritirata dal fondatore di X contro OpenAi. Il motivo sono i soldi, o meglio il modo di finanziare la ricerca dell’intelligenza artificiale e non la sicurezza dell’Ai come avrebbe dichiarato più avanti Elon Musk. Spoiler: nell’agosto del 2024 una nuova causa metterà più a fuoco l’0ggetto del contendere.
La prima causa di Musk contro Sam. Vediamo le carte. Secondo quanto dichiarato nella denuncia, tra il 2016 e il 2017 Musk dona 44 milioni di dollari. Non bastano. La necessità è quella di coprire nel tempo le ingenti spese per l’allenamento degli algoritmi. La soluzione per Elon Musk è quella di diventare primo azionista e Ceo di OpenAi e unirla a Tesla per ammortizzare le spese di sviluppo. «Mentre parlavamo di una for profit per portare avanti la nostra missione, Elon voleva che ci unissimo con Tesla o voleva l’intero controllo», scriverà OpenAI sul proprio blog pubblicando una serie di email che sembra contraddire le accuse di Musk. Sam Altman e il Cda non vogliono diventare diventare un pezzo della Tesla e quando Musk sospende il finanziamento per coprire le spese, OpenAI decidono di appoggiarsi a su un altro investitore, il co-fondatore di LinkedIn Reid Hoffman e scelgono Sam Altman suo Ceo.
Quando poi arriveranno i miliardi (13) Microsoft Elon la prende sul personale. Accusa Altman di avere rinnegato la sua missione originaria dando priorità ai profitti invece che allo sviluppo di una tecnologia a beneficio dell’umanità. In seguito dopo la sua uscita da OpenAi Musk dichiarerà che Altman con l’alleanza multimilionaria con Microsoft avrebbe violato gli accordi contrattuali presi quando ha contribuito a fondare OpenAI. “OpenAI Inc è stata trasformata in una filiale di fatto closed source della più grande azienda tecnologica del mondo: Microsoft“.
Quella sotto è una immagina pubblicato su X dallo stesso Elon Musk qualche anno dopo.
Il secondo uomo più ricco del mondo se ne va rancoroso. Ecco cosa scrive in una email agli altri fondatori: “La mia valutazione della probabilità che OpenAI sia rilevante per DeepMind/Google senza un drastico cambiamento nell’esecuzione e nelle risorse è dello 0%. Non dell’1%. Vorrei che fosse altrimenti“.
— Elon Musk (@elonmusk) February 16, 2024
Come ammetterà più avanti quello con Sam Altman è un rapporto di amore e odio: “Ho sentimenti contrastanti su Sam“, ha detto Musk durante un’apparizione a un evento del New York Times lo scorso novembre. “L’anello del potere può corrompere e lui ha l’anello del potere“.
xAI e Musk. Passano gli anni, nel novembre del 2022 OpenAi pubblica ChatGpt e nasce l’intelligenza artificiale generativa. Boom. Non sappiamo quello che si accende nella testa di Elon Musk ma ce lo possiamo immaginare perché a luglio nasce la startup xAI da lui fondata dopo avere reclutato professionisti provenienti da alcune aziende concorrenti, come Igor Babuschkin, Tony Wu e Christian Szegedy, provenienti da Google. Ed esattamente un anno dopo la nascita di ChatGPt prende vita una sua forma di intelligenza artificiale che ha come obiettivo quello di comprendere la vera natura dell’universo. Proprio così.
Tomorrow, @xAI will release its first AI to a select group.
In some important respects, it is the best that currently exists.
— Elon Musk (@elonmusk) November 3, 2023
La prima domanda da fare a un nuovo chatbot è “chi te l’ha detto”. O più prosaicamente, doveha studiato Grok? Risposta: da X. Può accedere ai dati dei tweet presenti sulla piattaforma. Quindi si nutre di polemiche, sfoghi, discussioni e attualità. E’ un tempio della libertà di espressione made in Musk, cioè un luogo ideale dove non esistono fake news ma solo voci contro i poteri forti. Grok è la personalissima risposta di Musk all’ideologia woke, ai democratici e ai benpensanti.
«È un enorme vantaggio rispetto ad altri modelli» perché «ama il sarcasmo», ha scritto il patron di Tesla in un post su X. In realtà più che un comico conservatore come Dennis Miller sembra più la Zanzara (vedi Radio24). Ad ogni modo tecnologicamente è interessante, può anche gestire più conversazioni contemporaneamente e offre una modalità “Fun Mode” che permette all’AI di fare battute e risposte umoristiche.
Would you like some tea? pic.twitter.com/EQFgLHYXF3
— Elon Musk (@elonmusk) November 11, 2023
Come tutte le cose concepite da Elon Musk lo sviluppo di Grok procede per stop-and-go. Viene offerto prima solo negli Usa e solo per gli utenti premium. Poi nel marzo di quest’anno viene deciso di rilasciare il suo codice in formato aperto per permettere agli sviluppatori di accedervi e contribuire al suo sviluppo. E’ una idea vincente, e Musk lo sa.
— Elon Musk (@elonmusk) March 4, 2024
📢 We’re calling on AI labs to temporarily pause training powerful models!
Join FLI’s call alongside Yoshua Bengio, @stevewoz, @harari_yuval, @elonmusk, @GaryMarcus & over a 1000 others who’ve signed: https://t.co/3rJBjDXapc
A short 🧵on why we’re calling for this – (1/8)
— Future of Life Institute (@FLI_org) March 29, 2023
Digital superintelligence, like a brilliant child, cannot be controlled by its creators, but we can decide what values to teach it, what to prune and what to nurture.
That is why I am so concerned about the wokeness and deliberate lying for political correctness being programmed…
— Elon Musk (@elonmusk) April 28, 2024
AGI will come first, but there are many levels of AGI. As @waitbutwhy’s charts suggest, we are at the very beginning of intelligence.
Humans are the biological bootloader for digital superintelligence and we may serve as a backup plan for intelligence, given that humans are far…
— Elon Musk (@elonmusk) April 26, 2024
Rabbia, disgusto e scherno per l’accordo di Apple con OpenAi
A giugno Elon Musk torna su X a lamentarsi. Questa volta nel mirino c’è Apple che nel presentare la sua soluzione di intelligenza artificiale decide di allearsi con OpenAi. La partnership con Sam Altmanè complicata andrà valutata con la messa a terra di Apple Intelligence ma Musk proprio non piace.
— Elon Musk (@elonmusk) June 10, 2024
Prima ha definito l’integrazione di ChatGPT in Apple Intelligence una “violazione inaccettabile della sicurezza“. Poi ha espresso preoccupazione per il fatto che Apple stia affidando i dati degli utenti a un’IA di terze parti. Poi ha criticato la mancanza di innovazione affermando che è “assurdo” come una azienda come Apple non sia stata in grado di sviluppare la propria Ai.
It’s patently absurd that Apple isn’t smart enough to make their own AI, yet is somehow capable of ensuring that OpenAI will protect your security & privacy!
Apple has no clue what’s actually going on once they hand your data over to OpenAI. They’re selling you down the river.
— Elon Musk (@elonmusk) June 10, 2024
Infine è arrivato a minacciare di vietare gli iPhone ai propri dipendenti. Pare che per ora non darà seguito alle sue parole, anche perché Apple Intelligence per ora non è ancora atterrato in via definitiva sugli iPhone.
La seconda causa contro OpenAI.
La seconda causa contro OpenAI arrivata con il caldo, nell’estate, pochi giorni fa, il 5 agosto 2024. Scrive il Financial Times: Elon Musk ha intentato una nuova causa contro OpenAI e il suo amministratore delegato Sam Altman. La causa del miliardario tecnologico è stata depositata lunedì in un tribunale federale della California, circa due mesi dopo aver bruscamente ritirato un caso simile in un tribunale statale. L’ultimo deposito include nuove accuse secondo cui Altman e un altro co-fondatore di OpenAI, Greg Brockman, avrebbero infranto le leggi federali sul racket civile e affermano che Musk e altri investitori sono stati indotti a investire in OpenAI dalla sua “falsa missione umanitaria”. “Il caso di Elon Musk contro Sam Altman e OpenAI è una storia da manuale di altruismo contro avidità“, secondo la denuncia. “Altman, di concerto con altri imputati, ha intenzionalmente corteggiato e ingannato Musk, sfruttando la preoccupazione umanitaria di Musk sui pericoli esistenziali posti dall’intelligenza artificiale“.
Ad oggi xAI è stata valutata 18 miliardi di dollari in un round di raccolta fondi a maggio. OpenAI è stata valutata 86 miliardi di dollari in un’offerta pubblica di acquisto per azioni dei dipendenti che si è conclusa a febbraio. Musk ha affermato nella causa che la società è stata “recentemente valutata all’incredibile cifra di 100 miliardi di dollari“.
Concludo con una dei più ispirati post su X che forse magari non aiuta a comprendere la sua personale, viscerale relazione con l’Ai ma spiega più cose di lui.
High time for an AI fashion show pic.twitter.com/ra6cHQ4AAu
— Elon Musk (@elonmusk) July 22, 2024
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