Eurostat ha annunciato che l’indebitamento greco è sceso a sorpresa nel primo trimestre al 168,8% del prodotto interno lordo, rispetto al 177,1% dell’ultimo trimestre del 2014. Si tratta del calo più netto tra i paesi della zona euro (il debito italiano in compenso è salito dal 132,1 al 135,1% del Pil). Come spiega Beda Romano sul Sole 24 Ore il calo dell’indebitamento greco, tutto temporaneo, è da imputare al ritorno ai partner europei di fondi non utilizzati per le ricapitalizzazioni bancarie.
E in Italia? Il debito pubblico italiano, recita l’Ansa, è salito al 135,1% nel primo trimestre, per raggiungere quota 2,184 miliardi di euro. Si tratta del secondo maggiore aumento (+3 punti percentuali) dopo il Belgio tra i paesi Ue rispetto agli ultimi tre mesi del 2014. Secondo la nota diffusa da Eurostat il debito italiano era al 132,1% nell’ultimo trimestre del 2014 e al 131,2% nel primo. Il 2,7% del debito è costituito dai prestiti fatti verso i paesi dell’eurozona in difficoltà. Il debito più alto resta quello greco, al 168,8% e il terzo più elevato dopo l’Italia è quello del Portogallo (129,6%). I paesi più virtuosi sono invece Estonia, che continua a detenere il record del debito più basso d’Europa (10,9%), poi Lussemburgo (21,5%) e Bulgaria (29,6%). L’aumento maggiore rispetto al trimestre precedente è stato quello registrato dal Belgio (+4,5 punti percentuali), seguito da Italia (+3) e Croazia (+2,6). Le diminuzioni principali, invece, sono state in Grecia (-8,3), Lettonia (-5,1) e Lituania (-2,7). A livello di eurozona, invece, il rapporto debito pil è salito al 92,9% dopo il 92% dell’ultimo trimestre del 2014, mentre nei 28 è salito dall’86,9% all’88,2%