Il costo dei dati mobili è un po’ come quello del McDonalds, serve a misure oltre allo stato di salute delle reti mobili anche il costo della vita. Secondo dati recenti, raccolti quest’anno dal report We Are The Social, e illustrati nel grafico che segue da Visual Capitalist il costo medio globale di 1 GB di dati mobili è di 2,59 dollari. Tuttavia, questa media maschera significative disparità tra regioni e paesi. Una premessa prima: oltre il 66% della popolazione mondiale utilizza ormai Internet; gli ultimi dati stimano il numero totale di utenti a 5,35 miliardi. Inoltre, all’inizio del 2024 il numero di utenti di telefonia mobile ha raggiunto i 5,6 miliardi, pari al 69,4% della popolazione mondiale. Questo solo per dare una idea del contesto globale all’interno del quale ci muoviamo.
Usa vs resto del mondo.
Gli Stati Uniti si classificano come la regione più costosa, con un prezzo medio per gigabyte superiore alla media globale. Al contrario, diversi paesi africani ed europei offrono dati più convenienti, spesso inferiori a 1 dollaro per GB. Il dato più alto lo troviamo nelle Isole Falkland costano 38,45 dollari per GB, evidenziando le sfide affrontate dalle regioni remote o meno densamente popolate. Nel frattempo, Israele e India guidano la corsa all’accessibilità economica, con costi bassi come 0,02 e 0,09 dollari per GB, rispettivamente.
Implicazioni e tendenze future
La variabilità dei prezzi dei dati mobili sottolinea un problema più ampio: l’accesso equo all’economia digitale. I costi dei dati inferiori in determinate regioni favoriscono la crescita digitale e l’innovazione, mentre i costi elevati in altre perpetuano il divario digitale. Con l’aumento dell’utilizzo globale di Internet, comprendere e affrontare queste disparità sarà fondamentale.
Per approfondire.
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